Sandra Milo: “Vorrei morire dopo i miei figli per tenergli la mano”. Confessione shock
Sandra Milo è una delle protagoniste dell’estate di casa Rai, visto che da poco è entrata nel cast fisso della trasmissione Io e Te. Il programma, condotto da Pierluigi Diaco, va in onda tutti i giorni nella fascia pomeridiana.
La confessione shock
Per l’occasione la Milo ha rilasciato un’intervista esclusiva a Radiocorrieretv, dichiarandosi contenta del suo nuovo incarico, soprattutto perché si tratta di un programma sincero, viscerale e dai toni pacati. Come ha detto la stessa attrice a Io e Te “è vietato parlarsi addosso”
Tuttavia a destare scalpore non sono state ovviamente queste dichiarazioni, ma altre di natura più personale. La donna, 86 anni, ha detto al celebre settimanale che il suo desiderio è quello “vivere tanti anni e di morire dopo i figli“. Quando gli è stato fatto notare che si trattava di una dichiarazione forte, la Milo ci ha tenuto a precisare che si tratta di una riflessione maturata per il bene dei suoi tre figli Azzurra, Ciro e Deborah.
“Lo dico per il bene dei miei figli”
“Non voglio che soffrano per la mia morte – ha spiegato l’attrice – E vorrei essere loro vicina nel momento in cui se ne dovranno andare. Non ho paura di morire, loro sì, quindi vorrei essergli vicino, dire loro di stare tranquilli che io li raggiungo presto, tenere loro la mano ed esserci fino all’ultimo”.
Sandra Milo racconta: “mi hanno revocato il sequestro su quello che guadagno”
Sandra Milo e lo sfogo a Verissimo
«Magari questa è l’ultima intervista televisiva che rilascio, voglio ritirarmi dalle scene, non ce la faccio più. Lo Stato mi ha chiesto 3 milioni di euro, poi, accorgendosi dell’errore è sceso a 850.000 euro, che sono comunque moltissimi soldi. Lavoro, lavoro ma non guadagno niente perché va tutto all’Agenzia delle Entrate. Mi hanno confiscato tutto». Se n’era andata dalla trasmissione con un filo di speranza trasmesso da queste parole e un sorriso: «Viva la vita, arrivederci»
Oggi, rivela al settimanale Spy, sembra che si intraveda una luce.
Sandra Milo e l’accordo col fisco
«Mi hanno revocato il sequestro su quello che guadagno e andremo avanti verso un accordo per stabilire un’equa cifra che pagherò ratealmente. Ho ancora una possibilità di vita!».
E rispetto al suo sfogo durante il programma targato Mediaset dice:
«Stavo vivendo un momento terribile e mi sono sfogata. Mi è venuto spontaneo e anche Silvia Toffanin è stata colta di sorpresa. Stavo vivendo un dramma pazzesco», ha spiegato l’attrice aggiungendo «mi avevano sequestrato tutto e non potevo più lavorare perché tutto quello che guadagnavo andava al fisco, al 100%. Ero disperata, non sapevo come andare avanti. Non avevo più nulla e quello che potevo guadagnare non mi apparteneva».
Sandra Milo: «non sono mai stata sola»
In certe situazioni, anche per non farsi assalire dallo sconforto, è essenziale il supporto morale di chi ci sta attorno. La Milo lo ha riconosciuto affermando: «tante persone mi hanno aiutato e la situazione si è tranquillizzata. Non sono mai stata sola», ha concluso.
Già ai tempi della famosa intervista aveva detto: «mi hanno aiutato molti amici, come Costanzo, ma non possono continuare a farmi della beneficenza». Ma a queste parole aveva aggiunto una frase che lasciò tutti di stucco: «il suicidio potrebbe essere una scossa, un modo per cambiare le cose. C’è un sacco di gente che si è suicidata per una situazione come la mia». La conduttrice aveva ovviamente reagito a un pensiero simile cercando di persuaderla ad abbandonare quell’idea e la Milo aveva controrisposto: «la vita è bellissima anche quando desideri di morire, perché vuol dire che hai ancora un desiderio. Comunque, assolverò tutti gli impegni che ho preso e poi basta stare sulla ribalta. Voglio essere una donna qualsiasi, voglio fare un lavoro diverso».
La donna non aveva neanche nascosto il suo pudore nel rivelare questa condizione: «ho retto fino adesso perché non volevo che i miei figli sapessero di questa situazione, ma ora non ce la faccio più, non posso più lottare. Mi sento vittima di un’ingiustizia. Perché il mio Paese mi tratta così? Io non sono una criminale».