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Lodo Guenzi difende Salvini: no alle minacce di morte [FOTO]

Lodo Guenzi torna a parlare di sé tramite il suo profilo instagram e lo fa prendendo una posizione forte rispetto all’odio che spesso viene manifestato, nel caso specifico nei confronti del vicepremier Matteo Salvini.

Lodo Guenzi Salvini: «questa scritta mi fa schifo», riferito a ciò che è stato scritto rivolgendosi a Salvini

«Questa scritta mi fa schifo. È davanti a casa mia e ogni mattina spero di trovarla cancellata. Ci penso spesso al perché mi fa tanto incazzare. Al di là della miseria della frase, ricevere questo tipo di merda fa parte della vita di un uomo pubblico, in fondo se succede a me figuriamoci a lui. Eppure io questa scritta non la sopporto», ha specificato l’artista.
E ha continuato: «dovremmo lasciare ad altri queste caz…e, le minacce di morte alle famiglie sinti a cui consegnano la casa popolare, gli “spero che i negri ti stuprino troia” a carola rackete, i “bruciamo i rom”. Lasciamo ad altri questo schifo e scegliamo l’intelligenza, il paradosso, l’ironia, il gioco, la poesia e la passione. Anche nello scontro, soprattutto nello scontro. Perché frasi come queste sono merda fascista, e non fanno che costruire una società fascista».

Ha concluso la sua riflessione, senza mezzi termini, ricordando perfettamente una regola non scritta ma comprovata: l’odio chiama odio.

«Non so quando abbiamo cominciato ad arrenderci a questo squallore, ma risponde alla merda con la merda farà sempre e solo vincere la merda. Chi parla male pensa male. Chi pensa male agisce male.
Fra una settimana se è ancora lì la cancello io. Riprendiamoci le parole, lasciamo ad altri la merda».

Lodo Guenzi Salvini: i commenti

Una cittadina bolognese ha scritto sotto il post: «sono d’accordo con te, l’ho notata anch’io questa scritta ieri passando in autobus. È veramente brutta, come è brutto deturpare le facciate del centro di Bologna con scritte sterili, le utilizzavano per Renzi adesso le utilizzando per costui».

Lodo Guenzi: il problema non è imbrattare i muri

Il cantante ha voluto aggiungere tra i commenti un altro pensiero molto franco: «E non venitemi a dire che il problema è chi imbratta i muri che pare di essere a un convegno di cl dove ti dicono che il miglior anticoncezionale è la castità. I muri imbrattati spesso sono bellissimi. In particolare a Bologna dove sono opere d’arte riconosciute. E mi piacciono, pure quando sono di casa mia».

E ancora

«Preferirei non cancellarla io per i seguenti motivi
– pago le tasse
– sono fuori città per lavoro
– amo le scritte sui muri e la mia immagine mentre ne cancello una, se non si legge il contenuto, non mi rappresenterebbe a pieno
Detto questo, fra una settimana torno e se è lì andiamo in dieci o venti con la maglia di mediterranea o sea watch e la cancelliamo. Così, per segnare una distanza di linguaggio».

Non ha timore di contro-rispondere Guenzi e infatti dichiara:

«Ma quelli che parlano di fare la rivoluzione con una scritta su un muro che mondo vedono? Non stiamo parlando di una soldatessa curda che lotta contro l’isis, stiamo parlando di uno che ha fatto l’eroico gesto di… fare una scritta sul muro. E nel farlo non ha fatto riflettere nessuno, ha detto una stron…a sommaria senza fantasia fascia e nel personale, col risultato di assomigliare a chi augura la morte a chi non la pensa come lui. Qui la rivoluzione è molto lontana, l’unica possibile è di linguaggio su un muro, ma questo è lo stesso linguaggio dei presidi di casa pound davanti ai campi rom».

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