
La figura al limite della tragicità della madre è un personaggio ricorrente nelle memorie di Piera Degli Epsosti. L’attrice e autrice teatrale, personaggio fondamentale in cinquant’anni di arte italiana, ha spesso avuto modo di ricordare il particolare rapporto con la figura materna. Donna ninfomane al limite (e forse oltre) del disturbo mentale, fu per la giovane artista un punto di riferimento problematico. La donna finì persino in manicomio, senza per questo perdere di importanza agli occhi della figlia. Che nel corso degli anni non ha mai nascosto le difficoltà nel rapportarsi a un simile modello.
L’attrice e sceneggiatrice Piera Degli Esposti torna a confrontarsi con il ricordo della madre: “A dodici anni scoprii la sua ninfomania”
Nel corso di un’intervista al Corriere, l’ora ottantenne Piera Degli Esposti è tornata sula figura della madre, ricordando il rapporto profondo e persino alcuni episodi assai bizzarri del suo periodo giovanile. “Ho scoperto la sua ninfomania a 12 anni, quando trovai un album di fotografie erotiche spinte che nascondeva“, il ricordo dell’attrice, risalente al periodo dell’infanzia. “La provocavo per questo. Scoprii in seguito che ci scambiavamo persino gli amanti. Un ragazzo che con me si limitava ai baci, e poi si recava da lei per il rapporto completo“.
Nonostante i singoli episodi, Piera Degli Esposti non nasconde il buon rapporto con il genitore, e la difficoltà del conviverci in un periodo storico come gli anni ’50. Ai tempi il sentire comune era “cattocomunista”, in bilico tra il rigore del modello sovietico e l’inossidabile retaggio cristiano a guidare la morale della gente. “Ho avuto il coraggio di non vergognarmi mai dalla sessualità estrema di mia madre“, spiega ancora, senza filtri. “Il suo personaggio è stato a lungo al centro delle mie paure, per via dei commenti e dei pettegolezzi di una cittadina come Bologna. Avevo paura di uscire e sentire le critiche della gente. Un terrore che sono riuscita a far passare attraverso l’arte del teatro e la psicanalisi“.