
Sta facendo molto discutere un videoclip pubblicato, direttamente su Youtube, dall’attrice Sophia Zaccaron. La ventottenne, futura co-protagonista dell’attesissimo New Pope di Paolo Sorrentino, ha deciso di riservare al pubblico di internet e dei social media una confessione piuttosto scioccante. L’attrice ha infatti raccontato in una sorta di auto-intervista, un’episodio traumatico della propria vita; precisamente, quando nel 2006 fu drogata e violentata da un gruppo di coetanei. La confessione arriva al fine di sensibilizzare le vittime, invitandole a discutere il fatto e a non tenere il dramma nascosto come la protagonista del video ha fatto per tanto tempo.
In un video-confessione pubblicato online, Sophia Zaccaron, ventottenne attrice di Sorrentino, racconta il drammatico episodio giovanile
Nel breve filmato postato da Sophia Zaccaron, la giovane attrice esordisce: “Sono passati tredici anni da quando sono stata violentata. Ma all’inizio mi vergognavo molto, e non lo dissi a nessuno. Solo dopo molti anni sono riuscita ad aprirmi e a confessarlo. Sono stata in cura nove anni da uno psicologo.” Il problema, ovviamente, sorse nel momento di farsi credere, primi fra tutti tra i parenti. “Qualcuno continuava a chiedermi che ci facessi lì, o come fossi vestita. Ero vestita per andare a scuola, nient’altro. Allora non c’erano telecamere sui treni“. La scuola in questione era il Liceo Artistico Ferrari di Morbegno, dove sei compagni di classe la drogarono prima di abusarne. Ora, la confessione shock arriva a testimonianza di supporto per le altre vittime: “Spero che il video sia d’aiuto a chi come me ha subito violenza, o a chiunque abbia bisogno di informarsi. E’ importante il voler divulgare questo messaggio, ed è importante uscire allo scoperto e non chiudersi nella paura“.
Da allora, Sophia Zaccaron ha affrontato lunghe sedute di psicoterapia per superare il trauma. Diversi anni dopo il fatto è diventata pittrice, e solo in seguito attrice. Ora si appresta a tornare in televisione con il ruolo nella serie HBO. “Le insinuazioni hanno fatto più danno delle violenze subite“, ha raccontato la madre a Il Giorno. “Ai tempi ci consultammo con alcuni avvocati, ma decidemmo di lasciar perdere. La legge è prevenuta nei confronti delle donne“.