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Detto da loro

Barilla massacrata su ogni fronte, omosessuale ed etero: ecco l’attacco contro la campagna

Dagospia parla di boicottaggio: la Barilla, grandissima azienda italiana produttrice di pasta, nel 2013 subì un fortissimo tracollo. A causarlo fu principalmente Guido Barilla, presidente del gruppo. Insieme ai suoi tre fratelli detiene l’85% delle azioni della società e una partecipazione individuale dal valore di circa 1,1 miliardi di dollari. La dichiarazione scioccante del presidente prese forma quando fu invitato al programma radiofonico La Zanzara

La posizione di Guido Barilla

La ferrea presa di posizione di Guido Barilla si è osservata a colpo d’occhio. I due conduttori del programma l’hanno preso di mira con diverse domande taglienti. Ma quando gli hanno chiesto «perché non avete mai fatto spot con famiglie gay?», era caduto nella trappola: «La nostra è una famiglia tradizionale», disse, «Se ai gay piace la nostra pasta e la nostra comunicazione, mangeranno la nostra pasta; altrimenti ne mangeranno altra». Come se questo non bastasse, aggiunse: «Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale, non per mancanza di rispetto, ma perché non la penso come loro e la famiglia cui ci rivolgiamo è comunque una famiglia classica». E ancora ad infierire: «Non rispetto assolutamente l’ adozione nelle famiglie gay». 

Forse il ripensamento, forse la quota di mercato, chissà cosa ha spinto Barilla a porgere le sue scuse su Twitter. Infatti, nel video messaggio delle scuse egli affermava che «sull’evoluzione della famiglia [aveva] molto da imparare». 

Il cambiamento 

L’azienda di famiglia può famosa d’Italia ha dunque deciso di cambiare registro. Sul sito si legge che la diversità e inclusione sono «parti integranti della cultura e del codice etico» dell’ azienda; e, insieme alla lotta all’omofobia, sono valori da promuovere «nei fatti» e da considerare «obiettivi aziendali fondamentali». I fatti si sono verificati l’anno scorso al Pasta World Championship di Milano, una competizione internazionale dedicata a cuochi emergenti under 35. Barilla ha dunque deciso di presentare in edizione limitata gli Spaghetti No. 5, i quali avevano una confezione particolare: due donne che si tenevano per mano, uno spaghetto di pasta che unisce le labbra delle due, proprio come “Lilli e il vagabondo“. 

E’ proprio qui che la Barilla sembra aver sbagliato. Anche se le intenzioni sono le più giuste da seguire, sia la comunità LGBT e omosessuale, sia i sostenitori della famiglia tradizionale, hanno trovato che il gesto fosse incoerente. Tanto da definire la spina dorsale di Guido Barilla come «uno spaghetto scotto».

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