Ornella Vanoni, iconica cantante della musica leggera italiana, è uno dei talenti più clamorosi del nostro Paese. Non solo brava ma anche bellissima, la Vanoni sin da giovanissima fu notata da diversi fotografi che la immortalarono in pose provocanti e sensuali. Ma in molti ricordano sopratutto gli anni della sua bellissima e tormentata storia d’amore con Gino Paoli…
“Mia madre pensava che fosse brutto”
Quando Ornella Vanoni e Gino Paoli stettero insieme, la madre di Ornella non era proprio soddisfatta. Infatti, secondo quanto affermato dalla simpaticissima Vanoni, per la madre, Gino Paoli era un ces*o. Ma la cantautrice ha dichiarato anche di aver aver spesso redarguito la madre perché Gino doveva piacere a lei.
“Tutti dicevano che era brutto ma è stato amato alla follia, quindi qualcosa doveva avere. Quando una persona ti faceva soffrire la lontananza, quando tu non puoi avere qualcuno e soffri, ti sembra che quello sia il grande amore. L’amore, però, deve portare felicità e non sofferenza. E’ stata una storia travagliata e sofferente ma bella”.
La storia tra Ornella Vanoni e Gino Paoli infatti fu una delle più travagliate dell’epoca. È stata proprio lei a definirlo “un gatto”, poiché capitava che sparisse per giorni senza dare spiegazioni, e poi se lo ritrovasse seduto sui gradini di casa.
“Abbiamo perso un figlio”
Ornella e Gino hanno condiviso anche un dramma di quelli che difficilmente si dimenticano, e che in qualche modo fanno pensare a come sarebbe stato se non fosse andata proprio così. È stata di nuovo la Vanoni a confessare e ricordare di quando hanno perso un figlio:
“Il suo primo figlio era il mio e l’ho perso. Ho passato con lui 3 anni. Certo che gli voglio molto bene. Lui ha una moglie straordinaria, siamo amiche. Le ho detto: “Se muore Gino, Paola, vengo io!”. I grandi amori rimangono sempre dentro”.
Un legame che è rimasto, infatti. Ornella Vanoni e Gino Paoli non si sono allontanati mai, neanche quella sera terribile dell’11 giugno 1963, in cui lui ha provato a togliersi la vita.
“Non ho pensato a niente perché non ne sapevo esattamente i motivi. Mi ricordo che sono andata a trovarlo di notte, lui era pieno di ossigeno… Sono entrata e lui continuava a ridere, mi guardava e mi tirava i capelli…“