Alessio Boni si racconta: “Entrai in una sorta di depressione. Mi sentivo un fallito”
Alessio Boni si racconta. In una lunga intervista dedicata all’attore, il grande interprete ha confessato di aver attraversato un duro periodo di depressione. Ha anche parlato del suo ultimo film e del personaggio più complesso che abbia mai rappresentato.
Le dichiarazioni di Alessio Boni sulla depressione
“Verso i trent’anni ebbi un momento di crisi in cui pensavo di mollare tutto. Per undici mesi sono stato fermo senza sapere se mi avrebbero chiamato. Entrai in una sorta di depressione” così Alessio Boni si racconta a Tv Sorrisi e Canzoni nel numero in edicola da oggi, martedì 11 giugno. Rivela che intorno agli anni ’90, ha passato una fase molto buia della sua vita e della sua carriera. “Sono tornato a casa da mio padre e da mia madre […] mio padre non mi disse nulla perché vedeva che stavo male“, quando invece si sarebbe aspettato un rimprovero da parte del genitore. “Ero davvero in crisi. Mangiavo male, aprivo scatolette, non avevo la possibilità di comprare cibo buono. Mi sentivo un fallito. Al momento, l’attore di cinema e di teatro, però, è interessato in altri progetti in questi ambiti.
Chi è il personaggio più difficile interpretato da Alessio Boni?
“Mi hanno invitato a nozze: più i personaggi sono lontani da me, più mi interessano”, ha iniziato così rispondendo Alessio Boni, parlando di un personaggio assai duro da impersonare. L’uomo in questione è il giudice Giovanni Mastropaolo, un uomo che anche fisicamente è molto diverso dall’attore bergamasco. Anche le sessioni di trucco erano infinite. “Tre ore e mezza tutti i giorni. Certo, se devi girare alle otto ti devi svegliare alle cinque, a volte anche prima”, sottolinea.
Eppure, c’è un personaggio i cui panni sembravano ancora più stretti: “Se ci penso il lavoro più faticoso è stato interpretare Walter Chiari. Lo scarto psicologico mi ha davvero massacrato. Tutte le sere, quando rientravo in albergo dopo il set, mi chiedevo: ‘Perché ho firmato questo contratto?’. Walter Chiari è […] un personaggio che mi faceva tremare i polsi perché era imprendibile”.
La quiete dopo la tempesta
Il momento di ripresa della carriera di Alessio Boni è avvenuto quando il regista Carlo Lizzani lo ha preso per La donna del treno, il primo giallo a cui ha preso parte per la Rai. “Non posso descrivere l’emozione nel vedere il mio nome sulla porta del mio primo camerino (…) non ci potevo credere: era la mia vittoria“.