Eurovision 2019, un errore di calcolo cambia la classifica finale
Un’edizione seguitissima ma anche afflitta da tanti problemi, quella dell’Eurovision 2019. Tra una polemica sulla questione palestinese (inevitabile vista la location israeliana) e una contestata esibizione come quella di Madonna, la vera batosta arriva adesso. Secondo un comunicato stampa rilasciato dagli organizzatori infatti, un errore procedurale nel calcolo dei voti ha falsificato la classifica finale della competizione. Il problema sarebbe sorto nel momento in cui i giurati della Bielorussia, contravvenendo alle regole base del festival, avrebbero comunicato pubblicamente le proprie scelte di voto. Ciò ha reso necessario l‘annullamento delle preferenze bielorusse, che ora andranno sostituite con una ripartizione di voti presi da altri paesi. Un errore umano comprensibile, ma che a questo punto rischierà di stravolgere parzialmente le ultime parti della classifica. Le prime posizioni, come il secondo posto di Mahmood, dovrebbero comunque essere salvi.
Annullati i voti della Bielorussia: l’Eurovision 2019 comunicherà a breve la nuova classifica. Mahmood salvo
Il comunicato stampa degli organizzatori dell’Eurovision 2019 ci ha tenuto a chiarire come la situazione non cambierà l’assegnazione dei primi premi. “L’EBU è ora in grado di confermare“, spiega la lettera, “che un errore umano ha causato il calcolo di un punteggio aggregativo non corretto. Questo non cambierà comunque il punteggio del televoto, e le prime quattro posizioni del concorso rimarranno invariate. Siamo profondamente dispiaciuti per quanto successo e per il fatto che l’errore non sia stato scoperto prima. Rivedremo i procedimenti di controllo, affinché questo non si ripeta più”. Nei prossimi giorni sarà probabilmente pubblicata la classifica “definitiva” dell’Eurovision 2019.
Eurovision 2019, polemica per le dichiarazioni di Mahmood
Fabrizio Marrazzo è il portavoce principale del Gay Center, un centro che ospita associazioni, servizi sociali e iniziative culturali per coloro che combattono la battaglia della discriminazione sessuale. Marrazzo non ha apprezzato alcune frasi pronunciate da Mahmood, il vincitore di Sanremo e il secondo dell’ Eurovision Festival di Israele.
Il cantante è finito nel centro delle discussioni a causa di alcune sue dichiarazioni, rilasciate prima della finale. Sosteneva che, nel caso in cui un omosessuale facesse coming out, sarebbe come addossarsi un’etichetta. Sbandierare pubblicamente la propria identità sessuale, secondo il cantante, significa in realtà alimentare le divisioni all’interno del mondo gay.
Queste le parole di risposta di Marrazzo: “Purtroppo Mahmood durante la conferenza stampa dell’Eurovision ha perso un’occasione per stare zitto. La sua critica al coming out delle persone lesbiche e gay era del tutto fuori luogo, con un Eurofestival condotto da un presentatore gay dichiarato e con molti cantanti gay dichiarati. Fare coming out, non significa dividere o mettersi un’etichetta, come dice il cantante. Semplicemente significa vivere con serenità il proprio orientamento sessuale. Nascondersi significa limitarsi nella propria libertà e nei propri diritti. Inoltre, siamo felici se Mahmood è cresciuto in mondo fatato dove le discriminazioni non esistono, ma questo non corrisponde alla realtà, basta vedere i dati della giornata mondiale contro l’omofobia che vedono l’Italia tra i primi posti tra i paesi europei dove i gay sono maggiormente discriminati, un dato per tutti il 70% degli studenti che fa coming out viene discriminato a scuola”.