Dettagli di Eurovision Song Contest: Madonna, Mahmood, & company
Incredibile Eurovision Song Contest dal secondo padiglione dell’Expo di Tel Aviv, Israele. Peccato che a commentarlo sui giornali siano stati personaggi che, evidentemente, in precedenza non ne hanno visto nemmeno uno. Perché altrimenti non si sarebbero lamentati per la lunghezza dell’evento, per i momenti “fiacchi”, oppure per gli ospiti sul palco che che sono stati addirittura definiti da qualcuno “di provincia”. Madonna invece è stata esaltata e nessuno, se non due giorni dopo, ha parlato della micidiale stecca iniziale con cui ha aperto “Like a Prayer”.
C’è chi lo aspetta tutto l’anno: l’Eurovision Song Contest è un appuntamento da non perdere, da vedere con gli amici per fare il tifo per il proprio paese ma anche per scoprire musicalità diverse, personaggi curiosi, esibizioni particolarissime che non si sarebbero mai viste durante un festival italiano come quello di San Remo.
Chi ha familiarità con questo megaevento, organizzato ogni anno nel paese del vincitore dell’anno precedente, si ricorderà performance come quelle del turco Can Bonomo con “Love Me Back”: divertente la canzone, buffo balletto definito dalla stampa “La nave umana” con i ballerini che, unendo i mantelli, formavano una barca di cui Can era il timoniere. Purtroppo per lui solo una decima posizione.
Memorabili anche le “nonnine russe”, che hanno ballato sulle note della trascinante “Part for Everibody” con una grinta da ragazzine. Chi l’avrebbe mai detto che un numero tanto originale arrivasse addirittura in seconda posizione?
Questi personaggi hanno sempre popolato l’Eurovision: da Netta Barzilai, vincitrice dello scorso anno, a Conchita Wurst e Salvador Sobral. Non sono artisti di secondo piano, ma protagonisti della scena musicale del loro paese. Quest’anno il gradino più anno del podio è andato a Duncan Laurence, Olanda, con il brano “Arcade: il prossimo anno quindi la gigantesca macchina del “festival dei festival” si sposterà nella terra dei tulipani.
Attesissima superospite Madonna, che a sessant’anni suonati ha insegnato ai performer di nuova generazione come si tiene incollati al video milioni di spettatori. Certo, a essere sinceri l’inizio della sua performance è stato funestato da una proverbiale stonatura che però non ha inficiato il resto dell’esibizione: la divina popstar è umana anche lei e questi inconvenienti, dovuti forse all’emozione, accadono anche ai grandi.
Secondo meritatissimo posto per Mahmood che ha trionfato con il brano con cui ha vinto il festival di Sanremo, “Soldi”. Sul palco si è mostrato sicuro e a proprio agio, il pubblico ha applaudito calorosamente e i voti sono arrivati anche da paesi che generalmente snobbavano il Bel Paese.
Perchè il meccanismo di votazione è abbastanza chiaro: in passato paesi come l’Olanda, la Norvegia, la Svezia e la Finlandia si votavano a vicenda per conquistare tutti e quattro la parte alta della classifica. Stessa cosa per i paesi dell’est. Purtroppo l’Italia non ha mai fatto la stessa cosa con San Marino e viceversa.
L’unico appunto che si può fare a Mahmood, che peraltro all’Eurovision Song Contest ha sfoggiato un look impeccabile, stiloso senza essere eccessivo, è che durante le votazioni non si è speso più di tanto in ringraziamenti nei confronti di quei paesi che lo avevano messo al primo posto della classifica. Quando infatti le giurie internazionali assegnavano il massimo dei punti a Olanda o alla Nuova Macedonia, e la telecamera indugiava sui volti dei loro cantanti, gli artisti si sperticavano in ringraziamenti, mandando baci, facendo il segno del cuore con le mani. Mahmood invece era piuttosto indifferente, a metà tra il basito e il noncurante. Tant’è. Probabilmente è più facile giudicare da fuori, quando non sei attanagliato dall’emozione.
Comunque il suo secondo posto è stato un grande successo che ha riportato la musica italiana al centro della scena internazionale. L’appuntamento è per l’anno prossimo in Olanda, sperando che Mahmood faccia parte delle guest star internazionali chiamate a regalare splendidi momenti di spettacolo.