Omicidio Mario Biondo, dettagli agghiaccianti: “Strangolato con un cavo USB”
Mario Biondo sarebbe morto strangolato con un cavetto, uno dei quei cavi USB che utilizziamo ogni giorno. “Siamo stati condannati a un dolore eterno. Hanno tolto la vita di Mario e hanno distrutto la nostra ma da sempre conosco il volto dell’assassino e non mi sono mai sbagliata. Mario Biondo avrà giustizia, tutti hanno capito che Mario è stato ucciso. Chi non vuole capirlo vuole coprire l’omicidio”.
Santina Biondo piange suo figlio ma non si arrende, sa che dovrà lottare per ottenere giustizia e non lasciare che il caso che coinvolge suo figlio, rimanga bloccato in eterno in un limbo di attese e sofferenze. Sono tante le anomalie in questa storia: dall’orario della morte a quello del ritrovamento, al giallo del luogo esatto dove si trovava Raquel, la moglie di Mario, la notte del 30 maggio 2013,il ruolo del cugino di Raquel, Enrique, e l’amicizia tra la donna ed il potente imprenditore Kike Sarasola.
Omicidio Mario Biondo, rivelazione da brividi: “Stanno proteggendo l’assassino”
Il caso relativo all’omicidio di Mario Biondo rischia di complicarsi ulteriormente. Stando a quanto riportano Le Iene in un servizio dedicato al ragazzo morto in Spagna in circostanza da chiarire, forse qualcuno sta cercando di coprire il vero colpevole della morte del giovane.
La famiglia del ragazzo rigetta completamente che la morte di Mario sia da imputare a cause accidentali dovute all’assunzione di stupefacenti. Anzi, la madre è convinta che “si stia facendo di tutto per proteggere l’assassino che ha ammazzato suo figlio”.
Omicidio Mario Biondo, spunta messaggio sospetto sul telefono della moglie
La moglie di Mario Biondo sapeva dell’omicidio ancora prima che degli inquirenti? E’ quanto emerge da una rivelazione fatta durante il programma Le Iene. Non vi è ancora certezza ma pare che la moglie avesse ricevuto un tweet di condoglianze per la morte del marito Mario ben prima del rinvenimento del cadavere.
Omicidio Mario Biondo, ecco perchè non si è suicidato: “Aveva scoperto qualcosa sulla moglie”
La morte di Mario Biondo, classificata inizialmente come suicidio, ha tante domande e ancora pochissime risposte. Ora però, sembrerebbe che il cerchio delle indagini si stia stringendo intorno al rapporto che Mario aveva con la sua consorte: la conduttrice televisiva spagnola Raquel Sanchez Silva.
Secondo quanto riportato dalle Iene, pare che la madre del ragazzo abbia dichiarato che il figlio forse aveva scoperto qualcosa sulla moglie. Sempre la madre sostiene che suo figlio sia venuto a conoscenza di qualcosa di molto grave e sconvolgente. Dai due personal computer sono scomparsi tantissimi file, ma le analisi da parte dei tecnici voluti dai magistrati italiani hanno fatto emergere molti nuovi elementi.
Mario Biondo, Roberta Bruzzone spiega: ecco perché non si è suicidato
La criminologa Roberta Bruzzone torna ad occuparsi, nella sua rubrica sul settimanale Giallo, della misteriosa morte di Mario Biondo, svelando perché a suo avviso il cameraman palermitano non si è suicidato. Ma facciamo qualche passo indietro. Mario Biondo era un giovane operatore televisivo che per lavoro si trasferì a Madrid. Lì incontrò sua moglie, Raquel Sánchez-Silva, nota giornalista spagnola, con la quale si sposò. La loro storia sembrava apparentemente quella di qualsiasi altra coppia fino a quando, il 30 maggio del 2013, Mario fu trovato impiccato, parzialmente sospeso da una mensola, con un foulard.
Il caso venne archiviato come suicidio dopo un mese ma un giudice spagnolo, grazie alle continue lotte dei genitori, ha riaperto le indagini per fare chiarezza. Il medico legale aveva confermato l’ipotesi del suicidio, ma i genitori del cameraman non hanno mai creduto al gesto estremo. Per tali ragioni si rivolsero alla giustizia italiana e attualmente vi indaga anche la Procura di Palermo. Proprio grazie a ciò i familiari del ragazzo hanno presentato denuncia presso il Tribunale di Madrid contro quanto dichiarato dal medico legale in quanto, stando alle relazioni compilate da esperti italiani e da un criminologo spagnolo, Mario Biondo non è morto impiccato. Qualcuno ha quindi messo in scena il suicidio.
Secondo la criminologa Roberta Bruzzone (consulente tecnico della famiglia di Mario Biondo) si è trattato di una grossolana messinscena. “Sono troppi gli elementi che non tornano. Dopo 5 anni di depistaggi da parte di una serie di soggetti coinvolti nell’inchiesta, siamo vicini alla verità“, scrive l’esperta su Giallo aggiungendo: “I magistrati italiani sono riusciti a ottenere copia delle foto scattate dalla scientifica al momento del rinvenimento del corpo.
Si tratta delle foto che, per ben due anni, inspiegabilmente non erano state messe a disposizione della famiglia”. “Quelle foto – in conclusione per Roberta Bruzzone – confermano che il posizionamento del corpo è incompatibile con un suicidio. Così, le autorità spagnole hanno riaperto il caso. A finire sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati spagnoli è stato, in particolare, l’operato del medico che intervenne sulla scena ed esaminò la salma. Secondo il team di esperti ingaggiati dai Biondo, il medico legale avrebbe alterato la documentazione. Secondo la denuncia presentata contro il medico, sarebbero falsi anche i risultati dell’autopsia. E ora dovrà sbrogliare l’intricata matassa proprio la magistratura spagnola”.