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Marco Vannini, Selvaggia Lucarelli difende i Ciontoli. Poi attacca le Iene

Un articolo scritto da Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano ha scatenato qualche polemica. L’opinionista Lucarelli, nel suo pezzo, è tornata a parlare del Caso Vannini non risparmiando nessuno. Dalla famiglia Ciontoli al programma Le Iene (che ha seguito la vicenda). 

Il testo della lettera scritta sul Fatto

Sono cosciente del fatto che il momento storico non permetta di dire nulla di diverso da “I Ciontoli devono bruciare all’inferno” senza essere travolti dalla ferocia del popolo, ma non pratico sport pericolosi nella vita, questa è la mia sfida con l’estremo.​
E vorrei che fosse chiaro- questa è l’impresa più difficile- che nulla di quello che penso esclude la mia vicinanza a Marina, la mamma del povero Marco. Lei e suo marito vivono una tragedia senza fine, nessuno lo dimentica. Quello che più o meno tutti vogliono dimenticare è che ci sia un’altra tragedia che si svolge parallelamente a quella dei Vannini, ed è quella della famiglia Ciontoli. La sola affermazione è intollerabile. L’idea che se la meritino, impedisce qualunque tipo di ragionamento che includa questioni di diritto e di umanità. 
La verità è che Marco Vannini è morto, è una vita che è stata spezzata da una scelleratezza cinica, imperdonabile. I Ciontoli sono vivi, tutti quanti, ma in una condizione di morte sociale non troppo distante dalla morte vera. Vivono, ma nel disprezzo e nella riprovazione, appestati, nascosti come topi, giudicati da un tribunale mediatico che non sospende l’udienza da quattro interminabili anni.

Antonio Ciontoli, sua moglie Maria, i figli Federico e Martina sono i protagonisti di uno degli accanimenti mediatici più feroci della storia italiana. E non basta liquidare il tutto con un banale “Hanno ucciso un ragazzo di 20 anni”, perché anche senza voler stilare una classifica delle brutalità, è evidente che siano accaduti fatti più efferati, omicidi pianificati e mattanze atroci, eppure nessuno dei colpevoli è mai stato oggetto di un odio così collettivo, ostinato e brutale come quello riservato alla famiglia Ciontoli. 
Una famiglia sparpagliata, i cui membri vivono in varie località, tutte segrete, come i testimoni di mafia. Una famiglia minacciata, insultata, perseguitata dall’odio sui social, dalle tv, dai giornali. Impossibilitata anche ad uscire di casa per fare la spesa, perché qualsiasi gesto di normalità è interpretato come un affronto al dolore altrui, alla legge, al tribunale popolare […]

La Lucarelli non è il primo personaggio pubblico ad esprimere solidarietà verso la famiglia Ciontoli sottoposta ingiustamente al tritacarne mediatico, secondo il parere dell’opinionista del Fatto Quotidiano. Qualche giorno fa aveva espresso solidarietà a Martina Ciontoli anche la conduttrice di Un Giorno In Pretura.

Un Giorno in Pretura, bufera per il post a sostegno di Martina Ciontoli: “Troppo accanimento” [FOTO]

Un messaggio scritto sulla pagina Facebook a sostegno di Martina Ciontoli, ex fidanzata di Marco Vannini, ha scatenato numerose polemiche. 

 
 

 

 

 

 

 

Sono stati tantissimi i messaggi di rabbia e indignazione, un utente ha scritto: “Un bel tacere non fu mai scritto e questa presa di posizione da parte della trasmissione è a dir poco vergognosa”.

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