Claudia Koll ha raggiunto la sua notorietà negli anni ’90, grazie al film di Tinto Brass, Così fan tutte. Gli anni hanno iniziato a passare e Claudia, tentando di liberarsi del personaggio osé che le aveva garantito il successo si è avvicinata alla fede. In molti programmi televisivi in cui è stata ospite ha ribadito la sua voglia di ricostruire la sua vita basandosi sulla fede cattolica e questa scelta ha cambiato sia la sua vita privata che quella lavorativa. Infatti, Claudia ha scelto di interpretare ruoli di film e fiction più adatti alle famiglie e di seguire un percorso di fede che l’ha portata, un passo alla volta, a rinnovarsi.
L’attrice ha raccontato in un’intervista per Il Giornale, che la sua nuova vita è cominciata nel 2000 quando ha scelto di avvicinarsi alla Chiesa e quando è diventata mamma di un ragazzo in affido, Jean Marie, originario del Burundi. Le parole di Claudia sono state:
“Mi vedo più luminosa di prima, vedo la gioia nel cuore di avere una vita piena, intensa e ringrazio il Signore perché, se non l’avessi incontrato, la mia vita non avrebbe sapore”.
L’attrice ha anche aggiunto:
“Da 15 anni giro il mondo con una missione: annunciare la misericordia e la grazia di Dio. E poi c’ è un impegno concreto, l’associazione Le opere del Padre, che opera in Africa e soprattutto in Burundi. Oltre a questo, il Signore mi ha donato un ragazzo, venuto in Italia dal Burundi per essere curato, che poi il tribunale ha affidato a me da quando aveva 16 anni. Oggi ne ha 23. E poi c’è anche l’Accademia di recitazione, dove mi occupo dei ragazzi. Insomma ho una vita piena nel mondo: prendere i voti ed entrare in convento non è la scelta che il Signore mi ha chiamato a fare”.
Guardando indietro, la Koll si è pentita per il film con Tinto Brass:
“Se potessi, certi errori non vorrei averli commessi. Qualche giornale di recente ha scritto che non mi sono pentita, ma non può essere: certamente lo sono, altrimenti non avrei mai cambiato vita. Il film non mi ha aiutata: sono rimasta due anni senza lavorare. A un certo punto ero arrivata perfino a pensare di iscrivermi di nuovo a Medicina. Mi aveva ostacolato la carriera…. Io sognavo il cinema vero, di Bergman… Feci un grosso errore di valutazione: pensai che mi avrebbe fatta conoscere e invece lo impedì, perché tutti si fermarono al mio corpo, e le uniche chance di lavoro erano dello stesso genere. Così mi fermai per due anni, fino a che Baudo mi chiamò a Sanremo, che mi ha permesso di uscire dall’isolamento”.
Ai microfoni di SicilyMag, la Claudia Koll ha ribadito di nuovo il suo attivismo cattolico, prendendo le difese del Santo Padre:
“Mi fanno soffrire le critiche a Papa Francesco quando parla dei migranti. Sono vicina a tutti coloro che soffrono ed hanno bisogno di essere aiutati”.
Oggi l’attrice è pronta a tornare al cinema, accantonando gli errori fatti in precedenza, scegliendo “opere di qualità culturale che siano coerenti con la mia scelta di vita”.
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