Quasi tre ore di incidente probatorio sul ragazzino di 14 anni. Una procedura scelta per far chiarezza una volta per tutta sul rapporto instauratosi con la professoressa di Prato dalla quale il minorenne avrebbe avuto un figlio. L’interrogatorio sarebbe al momento secretato ma il legale della donna, Massimo Nistri, ha spiegato che forse ci sarebbe un punto di svolta che potrebbe sbloccare la vicenda: “Riteniamo che si potrà giungere alla quiete dopo la tempesta”.
Il caso della professoressa di Prato che ha avuto un figlio da un suo allievo di soli 13 anni continua a far discutere l’opinione pubblica: questa volta è il Tribunale del Riesame che svela importanti novità sulla carcerazione della donna. La donna si trova ora agli arresti domiciliari e si attende la sentenza da parte del Tribunale del Riesame. I giudici hanno confermato l’ordinanza emessa in precedenza, rigettando la richiesta di revoca da parte degli avvocati difensori della donna.
Matteo Alfano, dopo la lettura di quanto sopra, ha dichiarato di voler attendere le motivazioni che hanno spinto i giudici a decidere in tale direzione: “Siamo concentrati sull’incidente probatorio di lunedì”. Lunedì 15, infatti, il ragazzino e la professoressa dovranno rispondere a molte domande degli avvocati delle parti.
Non migliora la posizione della professoressa di Prato, anzi emergono dettagli inquietanti sul suo passato. Secondo gli inquirenti, come riporta il settimanale Giallo, la donna “frequentava siti pedopornografici ed ha continuato a cercare il ragazzino anche nelle ultime settimane”. Non è finita qui; nei guai anche il marito della donna, indagato per aver riconosciuto un figlio non suo.
“Alla signora sono stati contestati tre reati, tutti commessi in momenti diversi: atti sessuali con un minore di età inferiore a 14 anni, atti sessuali con un minore infra-quattordicenne, reato compiuto a casa dell’indagata. Il terzo reato di cui deve rispondere è di induzione all’atto sessuale perpetrata anche attraverso minacce come quella di suicidarsi nel caso in cui il quattordicenne si fosse sottratto agli incontri.” A pronunciare queste inquietanti dichiarazioni è stato Giuseppe Nicolosi, procuratore di Prato.
Sono tre i reati contestati alla 31enne di Prato. Oltre agli atti sessuali con minore, la stessa fattispecie di reato che viene contestato anche prima che la vittima compisse 14 anni, c’è anche la violenza sessuale per induzione. Secondo quanto ha riferito il procuratore di Prato Giuseppe Nicolosi, infatti, la donna avrebbe minacciato il ragazzino che non voleva più avere rapporti sessuali con lei. La donna è stata arrestata questa mattina ai domiciliari per “pericolo di reiterazione del reato” e “pericolo di inquinamento delle prove”.
Nicolosi ha spiegato che la donna, nei giorni dell’indagine cominciata l’8 marzo scorso, avrebbe tentato nuovi approcci con la presunta vittima dei suoi reati. Inoltre è stata accertata dalla procura la frequentazione di siti con materiale pedo-pornografico da parte della 31enne.
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