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Attentato nello Sri Lanka: Morti tre figli del padrone di Asos, l’uomo più ricco della Danimarca

La strage avvenuta nello Sri Lanka ha mietuto moltissime vittime in tutto il mondo, tra cui l’Italia

Strage nello Sri Lanka: le vittime italiane

Haysinth Rupasingha, una badante cingalese di 55 anni che abitava in Italia dagli anni Novanta e lavorava a Catania, ha perso la vita nell’attentato che ha semidistrutto la chiesa di San Sebastiano a Katuwapitiya, nella provincia di Negombo. La donna era cattolica e in Sicilia frequentava la chiesa di Santa Maria dell’Ogninella. Per le vacanze pasquali aveva deciso di andare nello Sri Lanka, una sosta prima di volare in Australia per trovare la figliastra. Ma non è la sola vittima italiana. Anche una donna cingalese di 50 anni che vive nei dintorni di Verona ha perso nell’attentato alla chiesa di San Sebastiano ben quattro familiari: due figli, un fratello e una sorella. La donna stava partecipando a un pellegrinaggio a Lourdes e il prete che la accompagnava, don Nevile Pereira, l’ha avvertita per gradi della tragedia che l’ha colpita.

Morti tre figli del padrone di Asos, l’uomo più ricco della Danimarca

Non solo l’Italia è stata drammaticamente colpita dalla tragedia ma anche la Danimarca, che piange tre dei quattro figli di Anders Holch Povlsen, l’uomo più ricco del Paese, patròn di Asos, colosso danese dell’abbigliamento low cost. Povlsen ha un patrimonio che Forbes stima in 7 miliardi di euro ed è anche il più grande proprietario terriero della Scozia, avendo acquistato negli ultimi anni alcune proprietà storiche nelle Highlands. I Povlsen erano in vacanza in uno dei lussuosi alberghi colpiti dai kamikaze e la spensieratezza ritratta in una foto scattata qualche giorno fa da Alma ai tre fratelli e postata sui social è ora solo un lugubre ricordo. Si sono salvati solo papà Anders, mamma Anne e uno dei quattro ragazzi.

Strage nello Sri Lanka: il mondo intero piange le sue vittime

Le vittime della strage avvenuta nello Sri Lanka sono una quarantina: australiani, statunitensi, cinesi, britannici, turchi, indiani, portoghesi, olandesi e un cittadino con il doppio passaporto tedesco e americano. Otto i britannici uccisi, tra essi Nisanga Mayadume insieme alla madre Shantha Mayadume, celebre chef di origini cingalesi, la moglie Anita e i due figli Alex e Annabel di Ben Nicholson. La famiglia stava facendo colazione nel ristorante Table One dello Shanri-La hotel quando sono entrati i due kamikaze che si sono fatti saltare in aria. Tra i morti anche due spagnoli di 32 e 31 anni originari di Pontecesures nei pressi di Pontevedra in Galiziae. La donna si era recata nello Sri Lanka per trovare il fidanzato. Anche la Francia avrebbe un morto, mentre Cina, Arabia Saudita e Turchia ne conterebbero due ciascuna. Un altro per cui la gioia si è trasformata repentinamente nella fine è Dieter Kowalski, 40 anni, di Denver in Colorado, che ha il triste primato di essere stato la prima vittima identificata. L’uomo si trovava al Cinnamon Grand Hotel di Colombo per un viaggio di lavoro per la Pearson, un’importante casa editrice. «Inizia il divertimento, adoro questi viaggi di lavoro. 24 ore di volo. A presto Sri Lanka», aveva scritto Kowalski venerdì scorso, poco prima di partire.

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