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Chicche di Velvet

Nostradamus, la profezia sul rogo di Notre Dame coinvolge anche l’Italia

La testa di Ariete, Giove e Saturno. Dio eterno, quali cambiamenti ci aspettano? Dopo un lungo secolo il male ritornerà. Francia e Italia, quali emozioni subirete?” questo è il messaggio postato dall’astrologa Jessica Addams, l’esperta britannica avrebbe trovato nella quartina del famoso profeta Nostradamus un riscontro per la sua tesi. Secondo la Addams lunedì 15 aprile è avvenuta una stranissima congiuntura astrale che in qualche mode centrerebbe con il terribile incendio che ha distrutto la cattedrale di Notre Dame.

Fine del Mondo, nuovo presagio: la prossima estinzione di massa è già realtà

Sebbene la parola “estinzione di massa” possa rievocare alla mente catastrofi di proporzioni impossibili, come un asteroide che impatta sulla terra, oggi gli scienziati associano questa definizione ad un evento che si sta già verificando da anni sul nostro pianeta.

L’estinzione di massa di numerose specie animali; circa il 40% delle specie di insetti del mondo sono in rapido declino e in base ad uno studio del 2019 è stato rilevato che la massa totale di tutti gli insetti presenti sul pianeta diminuisce del 2,5% all’anno. Se questa tendenza continuerà senza sosta, la terra potrebbe non ospitare più nessun insetto entro il 2119.

Fine del Mondo, i presagi raccontano quando avverrà. Ecco le nuove profezie dei Maya

Il video di un anonimo malcapitato amatoriale, ha ripreso uno strano fenomeno naturale nei pressi di una chiesa in Lousiana (Stati Uniti). La prima cosa che si nota nel filmato è che il cielo della notte è reso minaccioso da nubi. La visibilità inoltre è scarsa a causa della nebbia. Sembrerebbe semplicemente una notte d’inverno poco piacevole da passare all’aperto, ma dall’inquadratura presto si riesce a vedere qualcosa di veramente insolito.

Nel cielo che sovrasta la chiesa ed il giardino antistante, uno stormo gigantesco di uccelli (sembrano corvi) gira in circolo. Lo stesso cameraman attira l’attenzione delle persone che sono in quel momento con lui dicendo loro “Guardate, guardare quei corvi”. Poi cerca di inquadrarli meglio e filma con la telecamera lo strano comportamento di quei corvi che nell’immaginario collettivo riporta il pensiero al capolavoro di Hitchcock ‘Uccelli’, o al più recente ‘Omen – Il Presagio’.

Catastrofi naturali in Giappone?

Sono in arrivo disastri naturali catastrofici? E’ quanto credono i giapponesi che temono l’imminente arrivo di un disastro naturale dopo che tre pesci sono stati trovati morti nella baia di Toyama negli ultimi dieci giorni, la cui presenza sulla costa è vista dai locali come un presagio di terremoti e tsunami.

Due dei tre pesci sono stati trovati morti sulla stessa costa, mentre l’altro esemplare, lungo più di quattro metri, è stato catturato in una rete da pesca nel porto di Imizu. Le specie in questione, caratterizzate da lunghi corpi color argento e pinne rosse, sono raramente viste in superficie, anche se la leggenda narra che il remi-pesce (conosciuto in Giappone come il “messaggero del dio del mare”) si innalzi a superficie e rimanga arenato prima che si verifichi un terremoto.

Ecco quando il mondo finirà

Lo hanno fatto con il baco del 2000, poi con i vari allineamenti dei pianeti, poi con le profezie Maya. Per fortuna siamo ancora qui, ma non certo al sicuro. Alcuni studiosi della Bibbia affermano infatti che alcuni eventi successi nell’anno appena trascorso sono inequivocabili segni che l’apocalisse è vicina. Dalla nascita della mucca rossa, ai vulcani che si riattivano i profeti della fine hanno stabilito che abbiamo appena un anno (forse meno) di sopravvivenza e praticamente non stapperemo lo spumante del 2020.

Il profeta Ezecchiele ha scritto che il Mar Morto il mare altamente salato dove non vivono i pesci proprio per l’alta presenza di sodio prenderà vita prima della fine dei tempi. Si racconta che Dio abbia maledetto le acque che avrebbe riportato in vita prima dell’arrivo del Messia. In effetti è successo che piccoli pesci sono apparsi nelle acque salatissime dando ragione al profeta. Nel 2018 il Temple Istitute ha annunciato la nascita della mucca rossa, altro segno dell’imminente apocalisse. Sempre nell’anno appena trascorso nel sacro muro di Gerusalemme è comparso un serpente ripreso dai moltissimi turisti presenti sul posto.

La fine del mondo. La nuova profezia dei Maya: “Moriremo tutti a fine luglio”

I Maya sono una potentissima civiltà del passato, che ha lasciato dei messaggi scolpiti nella pietra: sono le sette profezie Maya, tra queste quella che più sconvolge è sicuramente la profezia sull’apocalisse. La fine del mondo sarebbe vicina.

I Maya sono una potentissima civiltà del passato, che ha lasciato dei messaggi scolpiti nella pietra: sono le sette profezie Maya. Tra queste, quella che più sconvolge è sicuramente la profezia sull’apocalisse. La fine del mondo sarebbe di nuovo vicina? Secondo dei recenti reperti, alcune voci dichiarerebbero, la presenza di nuovi codici che lascerebbero intendere, l’esistenza di una nuova profezia sull’apocalisse. La fine del mondo potrebbe essere annunciata prima di quanto chiunque si aspetti.

Le sette profezie dei Maya possono essere divise in due sezioni: una dedicata ai messaggi di allerta, l’altra a quelli di speranza. I messaggi di allerta sembrano profetizzare tutto quello che realmente è accaduto o sta accadendo nel nostro tempo: catastrofi naturali e guerre. I messaggi di speranza ci informano riguardo ai cambiamenti che, dovremmo realizzare dentro di noi per dare un impulso all’umanità ed aiutarla a dirigersi verso la nuova era: l’era della donna, l’era della madre, l’era della sensibilità.

La concezione secondo la quale le profezie dei Maya sono ritenute attendibili, è relativa al fatto che i sacerdoti Maya elaborarono le profezie basate sulle conclusioni dei loro studi scientifici e religiosi sul funzionamento dell’universo. Per questo motivo all’allarme che l’annunciata fine del mondo potrebbe essere un’altra volta in agguato, gli animi si sono scaldati e le ricerche si sono infittite. Moriremo tutti a fine luglio? E’ questa la domanda che inizia ad arrivare dal Sud America e si sta allargando a macchia d’olio verso il nostro continente.

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