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Elisabetta Gregoraci: via dall’Italia per amore del figlio Nathan Falco

Il ritorno in televisione

Quest’anno, diversamente dalle altre edizioni, la bella calabrese Elisabetta Gregoraci non è una conduttrice vera e propria di Made in Sud. Infatti, alla conduzione ufficiale, ci sono una conferma, Fatima Trotta ed una novità, il ballerino Stefano De Martino. L’ex moglie dell’imprenditore Flavio Briatore è una guest star del programma, che però non smette di darle gioie e affetto del pubblico. Si sente a casa, nonostante l’impegno sia davvero complicato, dovendo gestire la sua carriera e la vita di mamma in contemporanea.

Mi sembra di stare in famiglia. Persino mio figlio che mi vede in diretta da Napoli, afferma che quel programma sembra fatto apposta per me. Qualche volta mi critica ma da parte sua accetto qualunque cosa. In fondo è un bambino e in qualche modo è geloso della propria mamma.

Proprio il figlio, nato dal matrimonio con Briatore, Nathan Falco è un suo grande fan, anche se non smette di farle delle critiche

Mi ha bacchettata. È accaduto qualche giorno fa. Dopo la diretta sono tornata in camerino e ho visto che sul cellulare c’era un suo messaggio vocale e mi ha detto: ‘Mamma, così scollata ma anche no”.

E fa sorridere che il bambino, nato nel 2010, abbia questa gelosia nei confronti di sua madre che, dice, non ha occhi che per lui.

La scelta di andare via dall’Italia

Sull’educazione di Nathan Falco sembrano molto in sintonia Flavio ed Elisabetta, anche se ormai non più una coppia legata sentimentalmente. Vivono a Montecarlo, una scelta approvata dalla bella Gregoraci, che vuole che Falco sia vicino a suo padre

qui a Montecarlo c’è molta tranquillità, si vive in modo sicuro. E dunque per ora va bene così. Mio figlio Nathan studia a Montecarlo e a Montecarlo può vedere più facilmente il papà. Lo aiuto nei compiti (Nathan frequenta la quarta elementare) perché la scuola internazionale è molto dura, ci sono tanti compiti, almeno 3-4 libri da leggere, tra inglese e francese. Per fortuna è molto bravo in matematica.

E dopo il liceo, a 14 anni, il figlio andrà a studiare al liceo in un collegio in Svizzera, come dichiarato da papà Flavio su Oggi

Non può mica restare a Montecarlo a vita. Poi dopo il diploma verrà a lavorare con me. Se volesse fare l’università? Non ne vedo la ragione: sarò io formarlo. Se uno ha una vocazione deve essere libero di assecondarla, ma a me non serve un laureato, mi serve uno che porti avanti quello che ho costruito: se mi serve un commercialista o un avvocato lo chiamo e gli pago la parcella.

 

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