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Al Bano riceve il Tapiro da Striscia per la questione ucraina

Al Bano rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale ucraina, e questo a quanto pare è stato accurato. Per l’ironia e lo sgomento dei fan, il cantante pugliese è  stato come noto inserito suo malgrado in una “lista nera” di pericoli pubblici dal governo d’Ucraina. Una situazione paradossale, voluto dal Ministero della Cultura ucraino per identificare quei volti del mondo dello spettacolo potenzialmente pericolosi alla sicurezza nazionale. Ed è toccato anche ad Al Bano, in virtù parrebbe della sua vicinanza al premier russo Vladimir Putin. Ovviamente, il musicista italiano si è già pronunciato con tutte l’ironia del caso sulla situazione (definita “assurda” e “inaccettabile”). Nel frattempo, a soffiare sul fuoco non poteva tardare Striscia La Notizia. Che con Valerio Staffelli è corsa a consegnare ad Al Bano il suo primo Tapiro D’Oro.

Premiato da Staffelli, Al Bano ha commentato lo scandalo che l’ha travolto: “Indagherò”

Nel paradossale incontro tra i due, Al Bano ha ritirato con la giusta autoironia il beffardo premio di Antonio Ricci, andando ancora una volta a commentare la sua situazione nello scandalo ucraino. “Ho intenzione di indagare“, ha spiegato il cantante, “perché ho bisogno di sapere cosa significa questo encomio che mi hanno donato. Non gli piaceranno le mie canzoni, ma allora perché fino a pochi anni fa il presidente mi chiamava a cantare?”. Un problema che va ben oltre la relazione di Al Bano con l’Ucraina. A questo punto, c’è di mezzo la reputazione del cantante: “Su tutti i giornali del mondo sono uscito con il titolo ‘terrorista’. Black list tanto tanto, ma addirittura terrorista...”

Al Bano e Staffelli hanno poi chiuso l’incontro all’insegna della sdrammatizzazione. Nelle ore successive al comunicato il cantante era parso gravemente offeso dalla questione, ma a mente fredda sembra sopraggiunta la voglia di fare chiarezza. L’inviato di Striscia la Notizia ha scherzato paventando la possibilità di un rapimento da parte dei servizi segreti ucraini, al che Al Bano ha risposto: “Magari scambieranno le mie note alte per il suono di bombe“. Al momento, dall’Ucraina non sono tuttora arrivate spiegazioni in merito al bizzarro provvedimento.

Lista nera ucraina, Al Bano commenta il fatto all’Agi

E’ notizia di queste ore lo scandalo che ha travolto più o meno indirettamente Al Bano in Ucraina. Come noto, il cantante e musicista pugliese gode nell’est Europa di una fama quasi pari a quella locale. Da sempre attivo nei territori dell’ex Unione Sovietica, fin dagli anni ’80 Al Bano non ha mai disdegnato di apparire sul palco per i popoli orientali. In tempi recenti, si erano andati cementando i rapporti tra il cantane e Vladimir Putin in persona, che lo aveva voluto ospite per nientemeno che il centenario del KGB. Lo stesso cantante aveva speso parole assai positive per il presidente russo, definendolo capace e dal pugno di ferro. Un rapporto, questo, questo, che non è andato giù alla vicina Ucraina, che nella giornata di oggi ha emesso una lista di personaggi pubbliciconsiderati pericolosi per la sicurezza nazionale. Includendo proprio Al Bano.

Chiaramente, la cosa non ha entusiasmato il diretto interessato. Al Bano ha commentato il fatto ad AGI, ribadendo la sua totale estraneità alla dimensione politica ucraina. “E’inaccettabile“, il commento del cantante. “Non ho mai detto una sola parola negativanei confronti dell’Ucraina. Proprio io, che da sempre canto la pace, vengo oraconsiderato alla stregua di un terrorista. Io che in vita mia non ho mai posseduto armi, né fisiche né mentali“. Resta da capire in che modo il nome di Al Bano sia potuto essere associato agli altri 145 nemici pubblici del paese. Il cantante era stato lì appena quattro anni fa, senza particolari episodi.

In merito all’amicizia con Putin, per molti vero motivo politico dietro la rottura con l’Ucraina, Al Bano chiarisce: “è solamente una conoscenza, neanche un’amicizia. Ho cantato per lui come per tanti altri uomini di stato, ma resto un cantante di pace“. Conclude lo sfogo con una battuta: “forse laggiù le mie canzoni non piacciono più. Ma la lista nera mi pare davvero troppo“.

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