Giulia Sarti nei guai per la vicenda legata al caso Rimborsopoli a 5 stelle. Un servizio de Le Iene ha voluto indagare più a fondo la questione intervistando l’ex fidanzato della deputata gallina. Ciò che l’ha portata alle dimissioni obbligate è stata la mancata restituzione dello stipendio. Ad accusarla ci sono prove tangibili ma anche la testimonianza dell’ex fidanzato Andrea Tibusche Bodgan. Quest’ultimo, del quale la Sarti era follemente innamorata (come precisato da alcuni deputati pentastellati, i quali hanno cercato di giustificare così gli errori della collega), si è definito un “mero esecutore” delle volontà della deputata. E il servizio mandato in onda da Le Iene nella puntata di domenica 3 marzo 2019 non aggiunge nulla di buono alla sua posizione.
Filippo Roma intervista Andrea Tibusche Bodgan
La Iena Filippo Roma ha intervistato Bodgan e quanto uscito fuori dalle sue parole rischia di compromettere ancora di più la deputata: “La Sarti sostiene che non sapeva nulla di queste operazioni, mentre se non ho capito male tu sostieni che invece lei sapeva eccome, o no?”, ha chiesto Roma a Bodgan La risposta dell’ex fidanzato non è stata minimamente politically correct: “Sarà bello ‘sto processo, io non vedo l’ora di arrivare al processo”, ha detto ridacchiando tra sé e sé.
Sarti – Bodgan verso il processo
Le Iene ritengono che Bogdan abbia detto ancora di più ai giudici, confessando come sarebbero stati spesi quei soldi che non erano finiti nel fondo del microcredito destinato a finanziare le piccole imprese italiane. Bodgan parla di denaro prestato al padre per l’acquisto di un’autovettura e la ristrutturazione di una casa nel 2017. Le Iene controbattono con un’ipotesi ancora più piccante. I soldi potrebbero essere stati spesi per le riprese di alcuni filmini hard a casa della coppia. E Bodgan potrebbe essere in possesso proprio di quei filmini…
I grillini e il porno-ricatto
Era il 2013 quando i grillini ricevettero un colpo davvero basso. Qualcuno aveva deciso di ‘giocare sporco’. Stando a quanto riportato dal settimanale L’Espresso, i pc appartenenti a una trentina di deputati e senatori del M5S erano stati presi di mira da alcuni pirati informatici, che avrebbero sottratto e-mail e foto riservate (anche appartenenti a Beppe Grillo). Tra questi ci sarebbe stato persino del materiale hard, fra cui tre immagini (visionate dal quotidiano Libero) nelle quali una donna appariva nuda e in chiari atteggiamenti di autoerotismo.
Bufala o no?
Una di loro, Giulia Sarti (allora capolista in Emilia Romagna per Montecitorio), all’inizio diede per scontato che si trattasse di una bufala e scrisse su Twitter: “I file caricati dai presunti hacker sono vuoti. Non c’è nulla! L’Espresso non ha nemmeno verificato la veridicità della notizia”. Dopo un po’ però arrivò la rettifica, tramite un video messaggio che confermava la violazione: “Pensavamo che si trattava di uno scherzo perché i file non si riuscivano a scaricare”, aveva detto Giulia Sarti. Non sapeva, però, che il peggio doveva ancora venire.
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