In una pepata intervista pubblicata dal magazine francese Numéro, Karl Lagerfeld non le manda a dire. Dopo la stoccata contro il movimento #MeToo, che a seguito del caso Weinstein si batte contro la violenza e gli abusi sulle donne, e l’affermazione poco gradita dal web «se non vuoi che qualcuno ti tocchi non fai la modella e ti chiudi in convento», il Kaiser della moda, si lascia andare senza veli (e peli sulla lingua) a confessioni e frecciatine sui suoi colleghi stilisti.
E alla domanda del giornalista Philip Utz «Quando Raf Simons ha lasciato Dior, si è parlato molto di come i designer siano oberati di lavoro. Cosa ne pensa?», il direttore creativo di Fendi e Chanel, nonché del brand omonimo che ha da poco inaugurato un monomarca a New York, non ha alcun dubbio sulla risposta. «Personalmente, non mi sono mai lamentato. E questo è esattamente il motivo per cui tutti gli altri designer mi odiano. Sono interessati solo alle loro dannate “ispirazioni”, possono passare ore a decidere (…), o scegliere gli schizzi fatti dai loro assistenti», afferma deciso Lagerfeld, che aggiunge «ciò mi fa pensare alla distrazione. Sono una macchina».
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