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Ciccio e Tore Pappalardi, spunta un nuovo indizio sulla morte dei fratellini di Gravina

Era il 25 febbraio del 2008 quando in fondo a una cisterna, ‘il pozzo’, nel centro storico di Gravina di Puglia, a Bari, vennero rinvenuti i corpi di due bambini. Mummificati, erano i cadaveri di Francesco e Salvatore Pappalardi, i fratellini Ciccio e Tore. A distanza di 11 anni spunta un nuovo indizio.

Di Ciccio e Tore non si aveva più traccia dal 2006. Il 25 febbraio di due anni dopo un altro bambino, giocando, cadde nella stessa cisterna del ritrovamento. Fortunatamente qualcuno si accorse di lui e, all’arrivo dei soccorsi, la macabra scoperta. In un primo momento venne indagato il padre: arrestato, successivamente venne ritenuto innocente. E dunque, si è trattato di una tragica fatalità oppure l’assassino è riuscito a farla franca?

Da tempo ormai gli avvocati dei genitori chiedono la riapertura del caso e delle indagini. Si cercano ancora indizi che possano finalmente raccontare la verità sulla tragica fine dei due fratellini. Di recente ne sarebbe spuntato uno in grado di gettare nuova luce sul questo giallo. Ripercorrendo l’ipotetico tragitto percorso dai piccoli e ascoltando alcune testimonianze, con l’ausilio di nuovi mezzi tecnologici, si potrebbe, forse, risalire alla dinamica dei fatti.

Per questo i genitori vorrebbero chiedere alla magistratura la riapertura delle indagini: ci sono strade inesplorate che non solo vale la pena ma è doveroso percorrere nella speranza di scoprire la verità. Qualcuno potrebbe sapere. E non si esclude che possano essere altri bambini. Il casolare, abbandonato da anni, è un luogo dove, non si capisce ancora in che modo, i bambini possono entrare a giocare. 

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