Il mistero della scomparsa di Roberta Ragusa è ricco di continui colpi di scena ma al momento non si vedono luci in fondo al tunnel. Della donna non si hanno più notizie dalla notte fra il 13 e 14 gennaio 2012. Il marito Antonio Logli è stato condannato, in primo e secondo grado, a 20 anni di reclusione per l’omicidio e la distruzione del cadavere della donna. L’uomo, dal canto suo, continua a professarsi innocente ed è in attesa della sentenza della Cassazione. Ripercorriamo le ultime rivelazioni della vicenda:
La segnalazione anonima che riaprì il caso
“Cercate il corpo di Roberta Ragusa. C’è un corpo ed è sepolto qui”. la segnalazione anonima si riferisce al cimitero di Orzignano a Pisa e riportava questa dichiarazione. Gli inquirenti non hanno ovviamente escluso nessuna ipotesi. Dalle ricerche effettuate sarebbe stato rinvenuto anche un oggetto. Un’inviata di Pomeriggio 5 è accorsa al Cimitero di Pisa, dove un gruppo di circa 20 volontari cittadini e unità cinofile, lavorano da ore senza sosta alla ricerca del corpo di Roberta Ragusa, a seguito di una segnalazione anonima, la quale riapre il caso fornendo nuove ipotesi sulle indagini circa la scomparsa della donna.
L’appello del figlio di Antonio Logli e Roberta Ragusa
Il figlio di Roberta Ragusa e Antonio Logli rompe il silenzio e si lascia andare a Quarto Grado a delle rivelazioni molto importanti. Il figlio della donna scomparsa è sicuro che sua madre sia ancora viva e che abbia architettato la sua scomparsa. E’ quindi innocente il padre? Nella puntata di Quarto Grado in onda il 19 ottobre 2018 abbiamo potuto ascoltare una intervista molto interessante al figlio della coppia. Per la prima volta infatti, dopo sei anni dalla scomparsa di Roberta Ragusa e dopo due condanne per Antonio Logli, Daniele Logli che oggi ha 22 anni, dice tutta la sua verità sulla storia di cronaca che ha lasciato senza parole tutta l’Italia.
Roberta Ragusa, dalla morte “presunta”sono trascorsi 8 anni
Sono passati esattamente 8 anni dalla scomparsa di Roberta Ragusa. I giudici, di primo e secondo grado, non hanno avuto dubbi: Roberta è morta ed è stata uccisa dal marito Antonio Logli per ragioni economiche. Per la giustizia, sul caso della Ragusa è “illogico pensare ad un allontanamento volontario“. Le due sentenze hanno imposto a Logli l’obbligo di residenza nel comune di San Giuliano Terme e il divieto di allontanarsi dalla provincia di Pisa dalle ore 21 fino alle 6. Non ritenendo necessaria la detenzione cautelare. Proprio per tale ragione l’uomo è, al momento, libero ed è in attesa della sentenza della Cassazione.
Vi è da dire che la sentenza di secondo grado non era affatto scontata. Principalmente perché, in assenza del corpo della Ragusa, i giudici sono stati costretti a sostenere un processo di tipo indiziario, ovvero fondato su tanti importanti indizi ma non sulla prova concreta della morte della donna. “Il suo mancato rinvenimento impedisce di verificare con quale mezzo sia stato cagionato l’evento morte ma non esclude certo che l’omicidio si sai realizzato” scrivono i giudici.