
Anna Maria Franzoni torna ad assaporare la libertà. La mamma del piccolo Samuele, tre anni, ucciso in una villetta di Cogne il 30 gennaio 2002, è tornata a vivere una villetta circondata dal giardino nel piccolo borgo di San Rocco, a Monteacuto Vallese, un gruppo sparuto di case tra tornanti e aziende agricole a pochi chilometri da Ripoli Santa Cristina, dove ha sempre vissuto.
“Sono felice, finalmente posso vivere la mia vita” ha confidato Anna Maria Franzoni ad una parente. La donna, al momento, se ne sta chiusa dentro casa, barricata nel suo “fortino”, non vuole vedere nessuno ma sono principalmente i cronisti che evita. E sebbene la gente si divida tra innocenti e colpevolisti, la maggior parte di loro sono pronti a giurare ancora sulla sua innocenza. “Vuole solo essere dimenticata, vuole essere lasciata in pace. Siete brutta gente“, dicono in coro i pochi disposti a parlare con i cronisti. Il nuovo vicino di casa della Franzoni afferma: “Fa una vita tranquilla, tempo fa ho festeggiato le mie nozze d’argento all’agriturismo dei Franzoni e Anna Maria ci ha fatto la torta. Ora è una persona serena”.
L’aria che si respira a Cogne, però, è completamente diversa. Lì dove tutto è purtroppo iniziato, la gente della valle non ha dimenticato le accuse e i veleni: “Hanno incolpato dei poveracci, gente che nemmeno poteva difendersi, se fosse dipeso da lei avrebbe incastrato gente del posto per non doversi difendere. Meglio che non torni più qui», dicono in paese. Eppure Annamaria è tornata, proprio nella villetta di Montroz dove il 30 gennaio è stato massacrato il piccolo Samuele. Ha trascorso lì qualche giorno con la sua famiglia e i figli, prima di ritornare tra le sue montagne. Qui dove ha cercato rifugio dopo la tragedia e dove ora ha ricominciato la sua vita da donna libera.