Emanuela Orlandi, la nuova pista: uccisa e nascosta in un bosco?
Spunta una nuova ipotesi sul caso di Emanuela Orlandi. Della quindicenne vaticana scomparsa oltre 35 anni fa, non si sa più nulla dal 22 giugno 1983. Un caso molto particolare, con indagini iniziate e sospese, posizioni archiviate, segreti di stato e di Chiesa. E tante svolte, o presunte tali. L’ultima risale alla fine dello scorso ottobre, quando un misterioso ritrovamento di ossa sotto un pavimento della Nunziatura Apostolica a Roma ha riacceso i riflettori sulla vicenda. La nuova pista investigativa è riportata sul settimanale Giallo ma, già da diverse settimane, se ne era occupata la trasmissione di Rai 3 Chi l’ha visto?. Pochi mesi dopo la scomparsa di Emanuela, infatti, sui monti della provincia di Latina fu ritrovato il corpo di una giovane che ancora oggi resta senza nome.
Chi è Maria?
Nel settembre 1983, un cercatore di funghi trovò nel bosco di San Martino, nei pressi di Piverno, il corpo di una donna sepolto sotto una coltre di terra e foglie. Dopo una prima indagine del medico legale, la giovane è stata frettolosamente seppellita con il nome di Maria NN nel cimitero della cittadina, in provincia di Latina. Anche se qualche mese prima erano scomparse Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, nessuno all’epoca associò i due casi. A fare un tentativo in questo senso è stata solo recentemente, una concittadina della vittima che, attraverso un messaggio Whatsapp, ha contatta la redazione di Chi l’ha visto? per accendere un nuovo riflettore su questo possibile collegamento.
Come scrive Giallo, seguendo questa pista, è lecito ipotizzare che le due adolescenti possano essere state rapite, uccise e poi trasportate in quel bosco sui monti laziali. Ipotesi che, naturalmente, è ancora da verificare. Secondo gli inquirenti, il corpo misterioso si trovava in quel bosco da circa un mese. Della donna è stato possibile stabilire che era alta un metro e 52, che i suoi capelli erano neri e lunghi e che aveva due piccole protesi dentarie. I suoi abiti, inoltre, erano di buona fattura: una gonna beige chiara; una camicetta verde fantasia e una sottoveste di marca tedesca. Per un certo periodo si era detto che quei resti sarebbero potuti appartenere a una prostituta straniera, ma nessuno ha mai potuto accertare la vera identità di quella donna.
Emanuela Orlandi, il fratello attacca Papa Francesco
Continua la battaglia per la verità di Pietro Orlandi. Una battaglia che il fratello di Emanuela, la cittadina vaticana scomparsa nel 1983, porta avanti ormai da 35 anni. Questa volta, ai microfoni di Radio Cusano Campus, Pietro rilancia il suo appello al Vaticano.
“Se mia sorella è morta, credo che dopo 35 anni sia ora di fare qualcosa per ritrovarla, per ritrovare almeno il suo corpo e dare relativamente pace a me e alla mia famiglia. E poi cercare di capire come è morta, chi l’ha rapita e uccisa, perché due cose sono certe: Emanuela non è scappata di casa e non si è suicidata. In occasione di questo Natale, il 35° senza Emanuela, rilancio il mio appello al Papa e al Vaticano, anche se lo faccio in continuazione e da sempre: pubblicamente e in maniera riservata“.
“Non dico che si fanno negare, ma quasi. Un muro di gomma, una situazione veramente assurda. Papa Francesco, almeno a Natale, dica una parola su Emanuela! Ma non la dirà mai. Mi disse solo Emanuela è in cielo, quindi sa che è morta?”