Stefania Crotti, i dettagli scioccanti: uccisa con 20 colpi di martello
Emergono ulteriori dettagli scioccanti dal primo esame autoptico effettuato sul corpo di Stefania Crotti, la 42enne brutalmente uccisa dalla rivale in amore Chiara Alessandri. Quest’ultima è attualmente detenuta nel carcere di Verziano, accusata di omicidio e distruzione di cadavere. I primi accertamenti dell’autopsia hanno rivelato che Stefania aveva un polso spezzato, una mano quasi recisa di netto e 20 ferite in tutto il corpo compatibili con un martello o un pesante oggetto contundente.
Come scrive Brescia Today, la vittima potrebbe essere stata ridotta in fin di vita in garage, dai colpi ricevuti, probabilmente martellate: quattro di questi, in particolare, sono stati riscontrati sul cranio. Quel che sembra certo è che la Alessandri l’ha legata alle mani e ai piedi, utilizzando delle fascette da elettricista, e poi l’ha caricata in auto fino a trasportarla nelle campagne di Erbusco. Qui è stata ritrovata da un passante, il 18 gennaio scorso, morta carbonizzata: di fianco al cadavere anche una pinza e un martello.
Stefania era agonizzante, ma viva, quando il suo corpo è stato dato alle fiamme nelle campagne di Erbusco. Nel corso dell’esame, infatti, tracce di fuliggine sono state trovate nelle prime vie respiratorie. Le particelle si sono depositate nel naso e nella gola mentre il corpo bruciava. Chiara Alessandri, dal canto suo, continua a negare di aver dato fuoco al corpo della rivale in amore. Gli investigatori hanno inoltre rilevato tracce di benzina nei tappetini della sua auto. Non bisogna dimenticare la scoperta della tanica di benzina, con all’interno ancora del liquido, lasciata nell’altra auto della Alessandri, una Lancia Y.
La ricostruzione di quel maledetto giorno
Stefania viveva a Gorlago con il marito Stefano Del Bello e con la loro figlia di 7 anni. In un momento di crisi i due si erano separati e la scorsa estate Stefano aveva avuto una breve storia con Chiara, separata e madre di tre bimbi di 6, 7 e 11 anni. Ma poi l’uomo aveva deciso di interrompere quella relazione ed era stato accolto di nuovo a casa dalla moglie. Il 4 gennaio Chiara, che non accettava evidentemente la fine della storia, ha chiesto ad Angelo, un amico imprenditore di 53 anni di Seriate, una cortesia: gli ha spiegato che voleva riconciliare una coppia in crisi. Lo ha pregato di consegnare un biglietto a Stefania unitamente ad una rosa rossa per poi accompagnarla bendata da lei per una festa a sorpresa.
Angelo, che non conosceva né Stefania, né la situazione, si è inconsapevolmente prestato al gioco, credendo realmente che dovesse portare la donna alla festa. Ha consegnato rosa e biglietto a Stefania all’uscita dal lavoro. Inizialmente quest’ultima è parsa titubante, perché quando ha letto “ti amo” sull’invito non ha riconosciuto la calligrafia del marito. Ma poi si è lasciata accompagnare, immaginando una sorpresa. Si è invece trovata nel garage di Chiara. Qui è stata uccisa con un martello e una pinza, che saranno rinvenuti entrambi sotto al cadavere. Chiara ha quindi recuperato dalla sua borsetta chiavi dell’auto e di casa e le ha inviate in una busta a casa con una lettera: “non vi preoccupate per me, sto bene“. Ad Angelo, che se n’era andato serenamente (e totalmente estraneo al delitto) ha invece inviato un messaggio vocale: “Grazie ancora dell’aiuto per la festa. È andato tutto bene“.