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Detto da loro

Adrian crolla, Celentano provoca: “Voglio sabotare Mediaset”

Adrian è senza dubbio l’evento televisivo di queste settimane. Un autentico ciclone che ha catalizzato l’attenzione, e tutt’ora, in attesa del quarto episodio, continua ad essere fonte di discussione e polemiche. Dopo due primi episodi disastrosi (soprattutto per il discusso comportamento di Adriano Celentano sul palco), il terzo è andato in onda piagato dall’ennesima diatriba: il passo indietro di Milo Manara nel riconoscere la paternità artistica dell’operazione. A questo si aggiungano gli ascolti in crollo verticale, e i dubbi su un’operazione dal costo sconfinato e le aspettative altissime. Adrian sta letteralmente vivendo il suo momento appeso a un filo. Ed era inevitabile che lo stesso molleggiato si riferisse alla situazione in uno dei suoi micro-monologhi di cui sta puntellando la serie.

“Con Adrian voglio far scappare sei milioni di spettatori da Canale 5”: la provocazione Celentano 

Dopo due episodi di partenza in cui il protagonista assoluto di Adrian si era praticamente rifiutato di intervenire personalmente (la serie, ricordiamo, prevede la partecipazione sul palco di Celentano al termine degli episodi animati), il musicista ha concesso per il terzo episodio una breve esibizione canora. Per la prima volta dunque è entrata in scena la musica, due minuti di esibizione davanti al pubblico dello studio. Ma non è tutto. Poco prima di fare il suo ingresso infatti, Adriano Celentano avrebbe rivelato una intenzione abbastanza clamorosa: “Ho consapevolmente sabotato gli ascolti di Canale 5“, ha rivelato il cantante nel confessionale. “La prima puntata ho pronunciato 13 sillabe in tutto. E farò lo stesso per  tutte e sei le puntate, finché di sei milioni di spettatori non resterà neanche uno. Chiedo perdono per me stesso“.

La provocazione fa ovviamente parte della natura stessa di Adrian. Difficile pensare che Celentano si sia scientemente mosso per mettere i bastoni  fra le ruote alla rete che per la sua serie ha investito 13 milioni di euro. Volente o no, la serie è per il momento un disastro, con ascoltatori in calo di episodio in episodio e diretti interessati che fanno la fila per dissociarsi. Resta da vedere come si muoverà il protagonista assoluto nelle prossime uscite.

Rosita Celentano commenta il flop di Adrian

Dello show di Adriano CelentanoAdrian, si è scritto e detto di tutto. Alle 21.30 lunedì 21 gennaio 2019 è andata in onda la prima puntata dello show più attesa dell’anno. Il protagonista assoluto è Adriano Celentano, tuttavia, qualcosa sembra essere andato decisamente storto. Il programma, infatti, è finito un’ora prima del previsto generando sgomento e delusione nei telespettatori. Il famoso “molleggiato” della televisione, ha presenziato per un totale di 5 minuti complessivi. Questo ha generato non poche polemiche

“Mio padre è soddisfatto, non è dispiaciuto. Non è ancora il momento di fare un bilancio perché questo progetto è agli inizi, mancano ancora diverse settimane… Solo una cosa è certa: con “Adrian” Celentano è diventato immortale”.

Rosita Celentano ha commentato in un’intervista esclusiva rilasciata al settimanale Spyin edicola da venerdì 25 gennaio, i risultati di Adrian, tanto atteso quanto controverso cartone animato di Adriano Celentano andato in onda dopo 11 anni di attesa su Canale 5. Lo show evento però è stato accolto tiepidamente sia dal pubblico (con uno share sotto le attese) sia dalla critica.

Rosita però sostiene: “Credo sia abbastanza irrilevante andare alla ricerca dei perché. Io credo che un artista genuino e coraggioso come mio padre faccia bene a fare quello che il suo istinto gli detta. I fan hanno già capito, semmai non lo capirà la piccola fetta dei non fan, i quali non vedono l’ora di attaccarlo per avere un momento di gloria. E comunque non è obbligatorio capire subito tutto nella vita…ognuno ha i suoi tempi”. 

Rosita ha difeso anche la scelta di Canale 5 di mandare il cartone-evento in prima serata. “Anche Mediaset ha avuto un bel coraggio a sposare questo progetto. A volte è positivo sperimentare e non farsi soltanto condizionare dai punti Auditel. Va bene fare cose leggere che raccolgono una larga fetta di pubblico, ma è anche bello e giusto rischiare e proporre qualcosa che viene visto come una estrema novità. Sono le cose spesso credute “impopolari” che ci permettono di riflettere e crescere. Con mio padre si diventa spettatori “attivi” invece che passivi di fronte a programmi trash. Non mi vengono in mente altri programmi che dopo la messa in onda coinvolgano così tanta gente a parlarne”. 

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