Emanuela Orlandi, nuova ipotesi di ritrovamento: la verità in un messaggio Whatsapp
Di Emanuela Orlandi, la quindicenne cittadina vaticana scomparsa oltre 35 anni fa, non si sa più nulla dal giugno 1983. Un caso molto particolare, con indagini iniziate e sospese, posizioni archiviate, segreti di stato e di Chiesa. E tante svolte, o presunte tali. L’ultima risale alla fine dello scorso ottobre, quando un misterioso ritrovamento di ossa sotto un pavimento della Nunziatura Apostolica a Roma ha riacceso i riflettori sulla vicenda. Oppure ce ne sarebbe una più recente?
Come ha confermato la Polizia Scientifica, per quanto riguarda il ritrovamento dei resti a Villa Giorgina si è trattato dell’ennesimo buco nell’acqua. Ora spunta una nuova pista: una giovane donna uccisa e sepolta sotto una coltre di terra e foglie viene trovata da un cercatore di funghi. Dopo una prima indagine del medico legale è stata frettolosamente seppellita con il nome di Maria NN nel cimitero di Priverno, in provincia di Latina. Era il settembre del 1983 e da qualche mese erano scomparse Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, anche se nessuno all’epoca aveva associato i due casi. A fare un tentativo in questo senso oggi è una concittadina della vittima che, attraverso un messaggio Whatsapp, contatta la redazione di Chi l’ha visto? per accendere un nuovo riflettore su questo possibile collegamento.
Emanuela Orlandi: “Se l’assassino è un prete non si saprà mai”
Subito dopo il ritrovamento dei resti a Villa Giorgina, a commentare il caso della scomparsa era stato Vittorio Feltri. Il direttore di Libero si era infatti detto molto scettico ad un’eventuale svolta sul caso. “Ma come può accadere che una adolescente nata e cresciuta in Vaticano, non nel quartiere di San Lorenzo, sia stata rapita o uccisa (più probabile) in una piccola città teoricamente Santa e poi occultata in maniera tale da essere impossibile recuperarne il corpo? Con tutta la fantasia di cui disponiamo, non siamo in grado di decifrare l’arcano. Qualcuno sospetta che Emanuela sia stata violentata e soppressa da un prete più o meno altolocato. Forse, ciononostante non esiste una prova. Altre ipotesi si possono fare ma nessuna di esse è convalidata”.
“Emanuela non avrà mai giustizia. Chiunque l’abbia ammazzata non sarà preso e processato perché è trascorso troppo tempo dall’epoca del delitto e chi lo ha commesso ha avuto facoltà di nascondere la mano omicida in forma perfetta” scriveva Feltri. Il giornalista aveva poi aggiunto: “Rimane l’atroce sospetto che la giovane sia stata sacrificata da un prelato, cioè da una persona che viveva e frequentava lo Stato della Chiesa, lasciandosi andare a un istinto sessuale che definire schifoso è poco. Mi auguro che la presente ricostruzione sia sbagliata, ma non me ne viene in mente una più convincente. In effetti gli uomini, con o senza abito talare, sono purtroppo tutti uguali e capaci di dare il peggio di sé“.
Emanuela Orlandi, il fratello attacca Papa Francesco
Continua la battaglia per la verità di Pietro Orlandi. Ai microfoni di Radio Cusano Campus, Pietro rilancia il suo appello al Vaticano. “Se mia sorella è morta, credo che dopo 35 anni sia ora di fare qualcosa per ritrovarla, per ritrovare almeno il suo corpo e dare relativamente pace a me e alla mia famiglia. E poi cercare di capire come è morta, chi l’ha rapita e uccisa, perché due cose sono certe: Emanuela non è scappata di casa e non si è suicidata“.
“Di recente con il nostro avvocato – continua Orlandi – abbiamo incontrato il Segretario di Stato Vaticano, monsignor Parolin, e poi il Promotore di giustizia della Santa Sede professor Raffaele Coppola, al quale abbiamo anche avanzato un’istanza per l’apertura di un’inchiesta interna alla Città del Vaticano. Insomma sollecitiamo continuamente la Santa Sede a fare qualcosa per arrivare alla verità sulla scomparsa di mia sorella. Il problema è che non ci danno risposte e questa è la cosa più assurda, cioè è difficile anche riuscire a fissare un appuntamento tra il nostro avvocato e il Procuratore di giustizia del Vaticano; non dico che si fanno negare, ma quasi. Un muro di gomma, una situazione veramente assurda. Papa Francesco, almeno a Natale, dica una parola su Emanuela! Ma non la dirà mai. Mi disse solo Emanuela è in cielo, quindi sa che è morta?”