Yara Gambirasio: ecco gli ultimi strazianti messaggi della madre
Per tre mesi Maura Gambirasio ha lasciato messaggi sul cellulare della figlia Yara, dov’era attiva solo la segreteria. “Amore, ti ho iscritta al tuo liceo”. E ancora: “Devi essere forte, perché tu torni a casa!“. Ma i dolorosi monologhi si sono infranti dopo la terribile scoperta del 26 febbraio 2011: il corpo della giovane ginnasta era senza vita nel prato di Chignolo d’Isola. I messaggi strazianti sono stati raccolti ora dal giornalista Carmelo Abbate in un podcast dal titolo Il caso non è chiuso. Di seguito alcuni stralci.
Il 26 novembre 2010 Yara scompare. Mentre Carabinieri, Polizia, Vigili del fuoco e uomini della Protezione civile la cercano tra le campagne e i cantieri della Bergamasca, in ogni parte d’Italia e perfino in Svizzera, la sua mamma, la chiama al cellulare: “Ciao, amore, sono la mamma. Ti voglio tanto, tanto, tanto bene. Torna presto!“. Risponde una segreteria automatica, ma lei continua a lasciare messaggi. “Yaroppi, ciao, sono la mamma. Ti voglio tanto bene e ti voglio dire che ti stiamo aspettando tutti”. Il telefono risulta sempre staccato. Maura non si dà pace e prova comunque a farle arrivare la sua voce. “Ciao, amore, ciao, sono la mamma. Cerca di essere forte, cucciola. Ti prego, stiamo aspettando tanto. Ti ho comperato le tue caramelle. Quando torni a casa, te le faccio mangiare tutte in una sola volta. Io ti amo tanto, amore. Cerca di resistere. Ti vogliamo tanto, tanto bene, cucciola. Ciao, amore“.
A pochi giorni dalla terribile scoperta…
Il 18 febbraio, manca ormai poco alla fine di questa lunga e lenta agonia: “Amore, tra pochi minuti sono esattamente 84 giorni che ti ho detto ciao e non ti ho più vista. Sono 84 giorni di angoscia e di dolore, amore mio.
Non so proprio cosa fare senza di te, cucciola. Ti prego, devi essere forte. Continuo a dirtelo ovunque tu sei: devi essere forte, perché tu torni a casa!“. La donna si aggrappa alla fede con tutte le sue forze. “Ciao, amore. Oggi qua c’è una giornata bruttissima, piove tanto. Oggi per la prima volta sono andata a messa a Ponte San Pietro. A un certo punto avevo voglia di alzarmi e gridare al prete: Perdono? Che perdono?. Come faccio a perdonare finché non ti riportano a casa, amore mio? Quando arriverà una bella notizia, amore, una telefonata bella? Stiamo vivendo troppo nel dolore, per troppo tempo, cucciola mia. Tu devi tenere duro. Guarda, io ho questa sensazione: che qualcosa, anche di piccolo, sta cambiando, amore mio. Non lo so, spero che sia una sensazione giusta. Abbi ancora un po’ di pazienza, lo so che ti stiamo chiedendo tantissimo, amore. Ti stiamo chiedendo l’universo, ma se questo, dopo, ci farà tornare a essere una famiglia, la nostra famiglia, riavere la nostra vita, la tua libertà, la tua voglia di vivere, la tua voglia di scherzare, amore… Devi essere forte, forte, forte. Io sono forte con te, amore mio, va bene? Ciao, amore bello”.