Non cambia la versione di Chiara Alessandri: “Sì, è vero, ho ucciso io Stefania, ma non volevo. Non c’è stata alcuna premeditazione e non ho bruciato io il corpo“. E’ quello che la donna ha ribadito anche nell’interrogatorio di convalida del fermo, effettuato nella giornata di ieri. Come riporta Il Messaggero, Stefania è stata uccisa con un martello e una pinza, è stata trasportata in macchina in un bosco nei pressi di Erbusco e poi, per far sparire le tracce, è stato dato fuoco al suo corpo. “La mia assistita ha risposto alle domande e ha ricostruito quanto accaduto. Ribadendo di non aver bruciato il corpo. Ha negato qualsiasi tipo di premeditazione“, dichiara l’avvocato Gianfranco Ceci. Chiara Alessandri aspetta ora la decisione del gip sulla convalida del fermo. “Stiamo valutando se effettuare una perizia psichiatrica“, aggiunge il legale della donna.
Le prime indiscrezioni sull’autopsia eseguita sul corpo di Stefania Crotti confermano al presenza di quattro fori sul cranio. Fori che secondo chi indaga sarebbero frutto di quattro colpi con un oggetto appuntito compatibile con il martello trovato sotto il cadavere carbonizzato. Al momento pare non sia stato possibile stabilire il momento del decesso. Servono nuovi esami per capire se la donna è morta prima o dopo le fiamme che hanno carbonizzato il corpo.
La ricostruzione
Stefania viveva a Gorlago con il marito Stefano Del Bello e con la loro figlia di 7 anni. In un momento di crisi i due si erano separati e la scorsa estate Stefano aveva avuto una breve storia con Chiara, separata e madre di tre bimbi di 6, 7 e 11 anni. Ma poi l’uomo aveva deciso di interrompere quella relazione ed era stato accolto di nuovo a casa dalla moglie. Il 4 gennaio Chiara, che non accettava evidentemente la fine della storia, ha chiesto ad Angelo, un amico imprenditore di 53 anni di Seriate, una cortesia: gli ha spiegato che voleva riconciliare una coppia in crisi. Lo ha pregato di consegnare un biglietto a Stefania unitamente ad una rosa rossa per poi accompagnarla bendata da lei per una festa a sorpresa.
Angelo, che non conosceva né Stefania, né la situazione, si è inconsapevolmente prestato al gioco, credendo realmente che dovesse portare la donna alla festa. Ha consegnato rosa e biglietto a Stefania all’uscita dal lavoro. Inizialmente quest’ultima è parsa titubante, perché quando ha letto “ti amo” sull’invito non ha riconosciuto la calligrafia del marito. Ma poi si è lasciata accompagnare, immaginando una sorpresa. Si è invece trovata nel garage di Chiara. Qui è stata uccisa con un martello e una pinza, che saranno rinvenuti entrambi sotto al cadavere. Chiara ha quindi recuperato dalla sua borsetta chiavi dell’auto e di casa e le ha inviate in una busta a casa con una lettera: “non vi preoccupate per me, sto bene“. Ad Angelo, che se n’era andato serenamente (e totalmente estraneo al delitto) ha invece inviato un messaggio vocale: “Grazie ancora dell’aiuto per la festa. È andato tutto bene“.