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Veronica Panarello accusata di calunnia: ecco perché

Veronica Panarello tornerà in tribunale il prossimo 28 maggio 2019. Il gip Ivano Infarinato ha, infatti, fissato con decreto l’udienza nella quale verrà discusso il rinvio a giudizio della donna colpevole dell’omicidio del figlio Lorys Stival. Veronica dovrà rispondere di calunnia nei confronti dell’ex suocero Andrea Stival. Come riportato da Ragusa News, il giudice di primo grado, aveva ordinato la trasmissione degli atti alla Procura per procedere per calunnia. La richiesta è stata formalizzata dal pubblico ministero Marco Rota dopo l’acquisizione anche della sentenza della Corte d’Appello che ha confermato la condanna in primo grado.

Per i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Catania non ci sono dubbi: la donna è l’unica colpevole dell’omicidio di Lorys. In 174 pagine, la Corte ha confermato la sentenza di primo grado, condannando Veronica a 30 anni di reclusione e sottolineando con precisione la lucida crudeltà con cui tolse la vita al bambino. Per la giustizia è stata lei, quella maledetta mattina del 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina ad uccidere il piccolo.

Nonostante le due sentenze, la Panarello continua a dichiararsi innocente e ha chiamato in correità il suocero indicandolo come autore materiale del delitto. Veronica sostiene, infatti, che lei e il padre del marito fossero amanti e che il bambino lo avesse scoperto. A quel punto il nonno avrebbe ucciso Lorys affinché non rivelasse a nessuno, in particolare a papà Davide, quel morboso segreto. Le indagini hanno però accertato la completa estraneità (“anche morale” scrisse nelle motivazioni di sentenza, la Corte d’Appello) di Andrea nell’omicidio. 

Le accuse al suocero

Mio suocero ha stretto una fascetta intorno alla gola di Lorys. Io non sono riuscita a impedirglielo. Il cadavere lo abbiamo occultato insieme, ma l’omicidio lo ha commesso lui, da solo“. Per i giudici, queste sono le ennesime bugie della donna. Andrea Stival è stato indagato come atto dovuto di modo da fare gli opportuni accertamenti. Una volta verificato il suo alibi, infatti, il nonno di Lorys è stato prosciolto da ogni accusa. Come riporta Giallo, però, la vita di Andrea Stival è stata cambiata per sempre. E’ stato accusato ingiustamente del più orrendo dei crimini e per le parole pronunciate da Veronica, il rapporto con il figlio Davide non è più lo stesso.

I due non si sono rivolti la parola per lungo tempo: solo nell’ultimo periodo c’è stato un riavvicinamento. Al processo d’Appello, concluso lo scorso luglio, padre e figlio hanno atteso la sentenza l’uno accanto all’altro. Proprio in quel giorno, la Panarello, alla vista del suocero esplose in aula inveendo contro di lui. “Sei contento? Sai cosa ti dico? Prega Dio che ti trovo morto quando esco perché sennò ti ammazzo con le mie mani“. 

Le dichiarazioni di Andrea Stival

Dopo che il gip di Ragusa aveva deciso l’archiviazione del fascicolo a suo carico, Andrea Stival, aveva così commentato: “Questa archiviazione è stata tardiva e non è di sicuro una vittoria, perché la mia vita e quella della mia compagna sono state distrutte per sempre dalle calunnie di Veronica Panarello. Oltre al dolore immenso per la morte di mio nipote, oltre alla sofferenza nel vedere mio figlio Davide patire un tormento grandissimo, mi sono ritrovato a dovermi difendere da accuse infamanti e senza fondamento”. “Finisce un incubo – ha concluso il nonno di Lorys – ma non è un giorno felice“.

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