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Primo Piano

Sissy Trovato Mazza: il mistero dei festini in carcere

Si è spenta lo scorso 12 gennaio 2019 Sissy Trovato Mazza. La giovane agente di polizia era ridotta in stato vegetativo da un colpo di pistola: a seguito di una grave infezione che ha complicato il quadro clinico già piuttosto delicato, Sissy non ce l’ha fatta. Il suo caso venne inizialmente trattato come tentato suicidio ma, alcuni dettagli hanno poi direzionato le indagini sulla pista dell’omicidio. Prima di venire colpita da quel proiettile, la 28enne stava portando avanti una vera e propria battaglia contro gli abusi in carcere. Ora, il magistrato, ha disposto l’autopsia sul corpo della giovane che sarà effettuata il prossimo 19 gennaio.

La trasmissione Chi l’ha visto? nella puntata di ieri, 16 gennaio 2019, è tornata ad occuparsi del caso. “Sissy ha lottato per vivere e non per morire. Non avrebbe avuto motivo di suicidarsi perché amava la vita“, ha dichiarato il padre ai microfoni di Rai 3. L’uomo non accetta neanche il comportamento dei superiori della ragazza. Il giorno in cui è stata ferita, Sissy sorvegliava una giovane detenuta del carcere della Giudecca, momentaneamente in ospedale a Venezia con la sua bambina. Lo sparo è avvenuto nell’ascensore privo di telecamere di sorveglianza. La 28enne era stata abbandonata dalle colleghe e aveva ricevuto richiami disciplinari per aver denunciato la presenza di droga nella struttura penitenziaria.

Alle telecamere di Federica Sciarelli, un testimone racconta di aver assistito, tre o quattro anni fa, ad un festino all’Icam (dove ci sono mamme e bambini) in cui guardie e detenute erano ubriache. “Hanno taciuto tutti su quello che è accaduto“, spiega. Molti gli aneddoti pruriginosi dentro il carcere: un medico ha patteggiato per aver avuto rapporti sessuali con una detenuta e si racconta di baci improbabili

Sissy Trovato Mazza: le dichiarazioni shock delle detenute: “Là tutti sanno tutto”

Sissy Trovato Mazza, prima di quella tragica mattina, aveva raccontato ai familiari ed alcuni amici ciò che aveva scoperto nel carcere dove prestava servizio. La ragazza, precisa e corretta nel lavoro, aveva visto come, tramite la lavanderia, entrasse all’interno della struttura carceraria della droga. La giovane aveva inoltre scoperto che alcune guardie penitenziarie avevano delle relazioni intime con le detenute. Cose illecite che mai dovrebbero accadere tra quelle mura. Proprio sulla base di ciò, chi conosce Sissy, sostiene che la ragazza sia stata messa a tacere per quanto aveva scoperto.

L’agente, prima della tragica mattina, aveva già segnalato ai suoi superiori quanto visto, ricevendo, in alcuni casi, lei stessa dei richiami. Anche due ex detenute della giudecca sono dello stesso parere dei familiari ed hanno dichiarato, ai microfoni di Rai 3, di aver visto loro stesse la droga all’interno del carcere: “La si vede (riferita alla droga) e si sta zitte perché sennò hai finito di vivere”. Un’altra ex detenuta ha raccontato di aver sentito di molte carcerate che avevano rapporti intimi con agenti penitenziari, raccontando di come una poliziotta sia stata trasferita proprio per tali ragioni. “Sono sicura che qualcuno la sa qualcosa”, afferma l’ex detenuta, riferendosi a quanto è successo a Sissy. Parole forti che portano a pensare che la pista sostenuta da familiari e amici non sia sbagliata.

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