Denise Pipitone, mamma Piera: “Noi sappiamo, non abbiamo dubbi”, svolta nel caso
Mamma Piera Maggio non si è mai arresa. E come potrebbe? Si è vista scippare la piccola da un giorno all’altro e senza un motivo. I bambini non si toccano. Punto. Non dovrebbe esserci nemmeno questa notizia. I bambini sono creature indifese e chi tocca un piccolo è solo un vigliacco. Vi riportiamo uno stralcio di una lunga intervista fatta alla donna tempo fa dal Messaggero: “Oramai sono passati quattordici anni dal sequestro della nostra bambina, ma nulla è cambiato. La mancanza di verità e giustizia permane nel tempo. Chi sono i colpevoli del rapimento di Denise? Su questo non abbiamo dubbi, senza dover aggiungere altro… Noi genitori meritiamo e pretendiamo delle risposte certe e concrete dalla giustizia italiana, i bambini non spariscono nel nulla! Rimaniamo in attesa, impantanati dentro delle verità nascoste, dietro l’omertà e la codardia di alcuni. A tutti coloro che sono stati coinvolti nel nostro caso, in ogni senso, poniamo una domanda: se fosse stata vostra figlia a ricevere tanto male, vi sareste rassegnati davanti a tanta immane crudeltà e ingiustizia…? Non avremo mai pace finché non ci sarà giustizia e verità, tanto meno l’avranno i responsabili. Ai mostri che vigliaccamente si sono macchiati di tale gesto, auguriamo che tutto il male procurato come un boomerang gli torni contro. I bambini non si toccano! Noi non molleremo e continueremo sempre a cercare Denise, figlia nostra e dell’Italia intera”. Le parole di Piera Maggio non lasciano spazio all’immaginazione. E’ arrabbiata e ha solo ragione.
Una storia tragica quella di Denise Pipitone, la bambina di quasi quattro anni di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, sparita nel nulla. Sono passati quattordici anni dalla scomparsa della piccola. Era il primo settembre del 2004 e la bambina stava giocando davanti casa della nonna materna insieme a un cuginetto, tra via Castagnola e via La Bruna, a Mazara del Vallo. Ad un certo punto, intorno a mezzogiorno, è sparita nel nulla. Presumibilmente la piccola è stata rapita, ma da chi? Di lei si sono perse le tracce. Ancora oggi la mamma Piera Maggio non si da pace e spera di poterla ritrovare un giorno. Imperterrita continua la lotta legale, nonostante il processo contro Jessica Pulizzi, indagata per il rapimento della bambina, si è concluso con l’assoluzione definitiva della sorellastra di Denise Pipitone.
“Non abbiamo dubbi”
Ecco una parte delle dichiarazioni rilasciate tempo fa dalla Maggio in un’intervista a Il Messaggero. “Oramai sono passati quattordici anni dal sequestro della nostra bambina, ma nulla è cambiato. La mancanza di verità e giustizia permane nel tempo. Chi sono i colpevoli del rapimento di Denise? Su questo non abbiamo dubbi, senza dover aggiungere altro… Noi genitori meritiamo e pretendiamo delle risposte certe e concrete dalla giustizia italiana, i bambini non spariscono nel nulla!”
Piera poi aggiunge: “Rimaniamo in attesa, impantanati dentro delle verità nascoste, dietro l’omertà e la codardia di alcuni. A tutti coloro che sono stati coinvolti nel nostro caso, in ogni senso, poniamo una domanda: se fosse stata vostra figlia a ricevere tanto male, vi sareste rassegnati davanti a tanta immane crudeltà e ingiustizia?“. La mamma di Denise poi conclude: “Non avremo mai pace finché non ci sarà giustizia e verità, tanto meno l’avranno i responsabili. Ai mostri che vigliaccamente si sono macchiati di tale gesto, auguriamo che tutto il male procurato come un boomerang gli torni contro. I bambini non si toccano! Noi non molleremo e continueremo sempre a cercare Denise, figlia nostra e dell’Italia intera“.
Denise Pipitone, Roberta Bruzzone torna sul caso: ecco cosa bisognerebbe fare
La criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone torna sul settimanale Giallo ad occuparsi del caso di Denise Pipitone, rivelando cosa bisognerebbe fare oggi per cercare di scoprire la verità. In questi 14 anni Piera Maggio e Piero Pulizzi hanno affrontato l’intera vicenda giudiziaria che ha visto indagata la sorellastra di Denise Pipitone, Jessica Pulizzi. Il processo non ha però portato a nulla: il 24 aprile del 2017 infatti la Corte di Cassazione ha assolto in via definitiva la sorellastra dall’accusa di aver partecipato al sequestro della bambina, in quanto a suo carico vi era solo qualche indizio ma nessuna prova.
Per la criminologa Roberta Bruzzone non bisogna mollare: “Ritengo che l’unica via ancora possibile per fare luce in questa vicenda sarebbe riesaminare tutto da capo con occhi nuovi. Chi si occupa come me di casi a pista fredda, sa bene come le informazioni decisive possano celarsi non tanto negli accertamenti di matrice scientifica ma nelle testimonianze rese dai vari soggetti coinvolti nella vicenda”. Proseguendo con fermezza Roberta Bruzzone aggiunge: “Parliamoci chiaro: è impossibile che nessuno abbia visto o sentito nulla in considerazione della gravità e della portata della vicenda. Occorre scovare nelle contraddizioni, nelle “sfumature” delle dichiarazioni rese da tutti coloro che sono stati sentiti“.