Sono stati annullati i funerali di Sissy Trovato Mazza, la giovane agente penitenziaria ferita da un colpo di pistola alla testa e morta il 12 gennaio 2019 dopo un calvario di due anni. L’ultimo saluto alla 28enne era fissato per oggi, 14 gennaio 2019 alle 15 nella chiesa di Maria SS a Taurianova. Ora è rimandato a data da destinarsi. Nell’ambito delle indagini su quanto accaduto alla ragazza, è stato, infatti, ritenuto necessario sequestrare il corpo della giovane per sottoporlo ad autopsia.
Il magistrato reclama l’autopsia
Come scrive fanpage.it, nuovi particolari potrebbero emergere dall’esame medico legale del corpo di Sissy. Quest’ultima ha subito, negli ultimi due anni, cure, interventi chirurgici e terapie di ogni tipo dopo il colpo di pistola. L’esame potrebbe ora svelare lesioni prodotte da una eventuale colluttazione o da altri traumi e rimaste nascoste a causa della condizioni della 28enne, contribuendo a fare luce su quello che tra poche ore potrebbe essere chiamato omicidio.
L’agente di polizia, ridotta in stato vegetativo, si è spenta a seguito di una grave infezione che ha complicato il quadro clinico già piuttosto delicato della donna. Sissy è morta nella casa di famiglia a Taurianova (Reggio), dove era stata trasferita una volta compreso dai medici che per lei non ci sarebbero state più speranze.
Il caso venne inizialmente trattato come tentato suicidio ma, alcuni dettagli hanno poi direzionato le indagini sulla pista dell’omicidio. Prima di venire colpita da quel proiettile Sissy stava portando avanti una vera e propria battaglia contro gli abusi in carcere. La ragazza era in servizio all’istituto di pena femminile della Giudecca di Venezia. Proprio tale scenario, che fa da sfondo alla tragedia è stato oggetto di inchieste giornalistiche e servizi televisivi.
Sissy Trovato Mazza: le dichiarazioni shock delle detenute: “Là tutti sanno tutto”
Sissy Trovato Mazza, prima di quella tragica mattina, aveva raccontato ai familiari ed alcuni amici ciò che aveva scoperto nel carcere dove prestava servizio. La ragazza, precisa e corretta nel lavoro, aveva visto come, tramite la lavanderia, entrasse all’interno della struttura carceraria della droga. La giovane aveva inoltre scoperto che alcune guardie penitenziarie avevano delle relazioni intime con le detenute. Cose illecite che mai dovrebbero accadere tra quelle mura. Proprio sulla base di ciò, chi conosce Sissy, sostiene che la ragazza sia stata messa a tacere per quanto aveva scoperto.
L’agente, prima della tragica mattina, aveva già segnalato ai suoi superiori quanto visto, ricevendo, in alcuni casi, lei stessa dei richiami. Anche due ex detenute della giudecca sono dello stesso parere dei familiari ed hanno dichiarato, ai microfoni di Rai 3, di aver visto loro stesse la droga all’interno del carcere: “La si vede (riferita alla droga) e si sta zitte perché sennò hai finito di vivere”. Un’altra ex detenuta ha raccontato di aver sentito di molte carcerate che avevano rapporti intimi con agenti penitenziari. “Sono sicura che qualcuno là sa qualcosa”, afferma l’ex detenuta, riferendosi a quanto è successo a Sissy. Parole forti che portano a pensare che la pista sostenuta da familiari e amici non sia sbagliata.