Strage di Erba, la rivelazione di Olindo a Quarto Grado: ecco cosa ha detto
Olindo Romano parla in esclusiva a Quarto Grado. L’ex netturbino, condannato all’ergastolo insieme alla moglie Rosa Bazzi per la Strage di Erba, ha risposto in una telefonata, alle domande dei giornalisti del programma di Rete 4. I due sono colpevoli dell’atroce delitto, avvenuto la sera dell’11 dicembre 2006 in via Diaz, dove persero la vita Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Del resto, non è la prima volta che l’uomo, dal carcere di Opera dove è detenuto, rilascia dichiarazioni ad un programma televisivo. E’ accaduto di recente con un’intervista a Le Iene e con una telefonata a Porta a Porta.
Le dichiarazioni a Quarto Grado
Al conduttore Gianluigi Nuzzi, Olindo non solo ha ribadito l’innocenza sua e della moglie, ma si è detto fiducioso. L’uomo è infatti convinto che se si riuscisse ad analizzare alcuni reperti, mai analizzati prima, lui e Rosa prima o poi usciranno dal carcere. “Di preciso non saprei dire quale sia la chiave. Però penso che bisognerebbe partire dall’analisi dei reperti rimasti. Quello sarebbe un buon inizio. Poi c’è il ministro della Giustizia, che ha richiesto gli articoli, e per ultima resta la Corte Europea” dichiara Olindo. Romano spera in un giudice che, diversamente dai 26 che lo hanno preceduto nei tre gradi di giudizio che hanno sempre confermato l’ergastolo per la coppia, voglia approfondire il caso, arrivare alla verità. L’uomo ha rivelato di aver commesso un errore: avere confessato un delitto non commesso, così come Rosa. Si è definito “manipolato” dagli inquirenti, per questo indotto alla confessione dall’avvocato d’ufficio assegnatogli all’epoca dei fatti. “I dettagli dell’omicidio li sapevamo tramite i giornali e tramite le cose che vedevamo e leggevamo. E poi per quello che ci hanno detto” ha detto l’ex netturbino, rispondendo alle domande di Nuzzi. Sulla confessione dell’unico superstite della strage, Mario Frigerio, Romano dice: “Come hanno manipolato noi, hanno fatto la stessa cosa con lui. Perché le versioni dovevano coincidere. Quello che hanno fatto a noi, l’hanno fatto anche con lui“.
Strage di Erba, i Castagna: “Olindo e Rosa colpevoli, il resto è fango”
Ha preso il via il 16 dicembre 2018, la nuova stagione di Storie Maledette. Nel cuore ferito della strage di Erba, il titolo della puntata. Ospiti in studio per essere intervistati da Franca Leosini i fratelli Pietro e Beppe Castagna. Questi ultimi, nel terribile massacro di Via Diaz, persero la madre Paola Galli, la sorella Raffaella e il nipotino Youssef. Il focus della trasmissione sulla strage di Erba si era reso in necessario, per la Leosini, dopo alcune recenti inchieste. Inchieste televisive che hanno tentato di ribaltare la decisione di 26 giudici che in 3 gradi di giudizio hanno condannato Rosa e Olindo come colpevoli del massacro dell’11 dicembre 2006.
“Siamo sopravvissuti ai nostri cari, purtroppo, ma non ci aspettavamo un simile accanimento contro di noi. Dopo che le nostre vite sono state mutilate, il fango” affermano i Castagna in studio. “Alcuni hanno parlato della nostra tragedia come di una partita di calcio e dei colpevoli come se fossero in nomination per il Grande Fratello – dichiara Beppe – come se si potesse dire tutto e il contrario di tutto e poi bruciarlo in pochi secondi”. “Nostro padre (Carlo Castagna, morto pochi mesi fa) ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita in un clima di amarezza e dolore. Ho perdonato Olindo e Rosa – diceva sempre – ma, loro sono i colpevoli, non esiste altro. Tutto il resto è fango“. Beppe poi conclude: “Noi siamo certi che siano stati loro, non ci saremmo mai accontentati di un capro espiatorio“.
Photo credits Le Iene