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Sarah Scazzi: ecco l’ultima versione di Michele Misseri

Per l’ennesima volta Michele Misseri torna ad autoaccusarsi dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi, nel tentativo di scagionare sua moglie Cosima e sua figlia Sabrina che stanno scontando l’ergastolo per l’omicidio. Il contadino di Avetrana ci ha ormai abituati ai suoi innumerevoli cambi di versione. E’ di qualche mese fa la lettera che l’uomo ha deciso di scrivere direttamente dal carcere di Lecce. Qui Zio Michele sta scontando la sua pena di 8 anni per la soppressione del cadavere di Sarah e l’inquinamento delle prove. Nella missiva, indirizzata a Concetta Serrano, mamma della giovane vittima, Misseri ha scritto:”Cara Concetta perdonami, perdonami, perdonami per quello che ho fatto a Sarah. Sono stato io. Tua sorella Cosima e Sabrina sono innocenti! Lo capiresti subito se le vai a trovare, non dare retta agli avvocati bugiardi!“.

Ricordiamo che, fu lo stesso Michele a gettare le responsabilità dell’omicidio addosso a Cosima e Sabrina. Dopo una confessione iniziale durante la quale il contadino si autoaccusò dell’omicidio e indicò il luogo in campagna in cui aveva nascosto il corpo, l’uomo cambiò versione accusando la moglie e la figlia dell’atroce delitto, per poi cambiare nuovamente idea tornando ad autoaccusarsi. E’ quello che risulta anche in un’altra lettera. Quest’ultima, sempre di qualche mese fa, è stata inviata da Misseri alla giornalista di Pomeriggio 5 Monica Arcadio. “Non sto bene con la mia coscienza. Ho sempre detto che io sono il vero colpevole, non Sabrina e nemmeno Cosima o mio fratello Carmine (condannato a  4 anni e 11 mesi di per concorso in occultamento di cadavere, ndr)” afferma Misseri. “Ho visto l’intervista che hanno fatto dal carcere di Taranto, quello che hanno detto è tutto vero. Si vedeva che sono innocenti. Solo io sono tranquillo perché so cosa ho fatto alla piccola Sarah e non sono creduto da nessuno. Sono nelle mani di Dio, solo lui sa se dico la verità“.

La condanna all’ergastolo per Sabrina e Cosima

Nel febbraio 2017, la Corte di Cassazione ha confermato l’ergastolo per madre e figlia. Nelle motivazioni della sentenza, i Supremi Giudici scrivono: “Il delitto doveva ascriversi a due persone da identificare nelle imputate“;”l’omicidio era stato consumato mediante strangolamento, attraverso una struttura nastriforme, come una cintura“. Non c’entra nulla, invece, Michele Misseri, le cui dichiarazioni sono state “oscillanti e prive di costanza” e “condizionate dall’obiettivo di coprire e sollevare da responsabilità la figlia“.

Ma perché Sabrina e Cosima hanno ucciso Sarah? Come scritto nella sentenza, il movente si celerebbe dietro l’amicizia tra le due cugine e Ivano Russo. I giudici di Piazza Cavour,  hanno fatto riferimento al “al sentimento anomalo, vicino all’ossessione” che Sabrina aveva per Ivano Russo il quale aveva rifiutato un rapporto sessuale con la Misseri. Sarah avrebbe raccontato ad altri di questo deludente episodio della cugina, dando adito a pettegolezzi e maldicenze. Portando così Ivano, pochi giorni prima della morte della quindicenne, a troncare definitivamente con Sabrina. Questa vicenda acuì nella Misseri l’astio verso la cugina, e costituì per l’accusa il movente dell’omicidio.

 

 

 

 

 

 

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