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Gessica Lattuca, ultime notizie: si segue la pista dei ricatti sessuali

Di Gessica Lattuca, la mamma 27enne di Favara, non si hanno più notizie dal 12 agosto scorso. Le indagini proseguono: come riportato da Grandangolo, nella giornata di ieri gli inquirenti avrebbero effettuato degli interrogatori mirati e avrebbero rilanciato a pieno l’attività investigativa riguardo l’inchiesta sulla scomparsa della giovane siciliana. Negli uffici del Reparto operativo di Villaseta più persone, almeno quattro, sono sfilate davanti ai carabinieri ed interrogate nel tentativo di dare risposte ad una vicenda che racchiude tante, troppe finestre oscure. In particolare, i carabinieri del col. Rodrigo Micucci, in queste ultime 48 ore hanno privilegiato la pista dei ricatti sessuali, praticati con la registrazione di video hard. Una pista che porta l’attenzione degli investigatori, oltre che su Gessica e Serena Restivo, su altre due ragazze: Silvana Ragaccio di Castrofilippo e Teresa Noto di Favara.

Come scritto sempre da Grandangolo, i nomi di quest’ultime erano già circolati a seguito della scritta misteriosa apparsa su un muro di contrada Crocca. Gli autori del gesto avevano, infatti, indicato con la vernice rossa il soprannome di un favarese coinvolto nella sparizione della Lattuca. Le quattro persone interrogate hanno risposto alle domande dei militari dell’Arma che hanno scandagliato a fondo proprio questa pista investigativa. Nessun particolare trapela circa gli esiti degli interrogatori. Un rapporto dettagliato verrà consegnato a breve all’Autorità giudiziaria.

La pista del giro di prostituzione e dei ricatti “a luci rosse”

Il caso di Gessica Lattuca ha coinvolto diverse piste investigative. Una di queste riguarda il giro di prostituzione della zona in cui pare che la 27enne sia stata coinvolta dal suo ex datore di lavoro Gaspare Volpe. In questo giro, sarebbero coinvolte non solo ragazze residenti a Favara, ma anche ad Agrigento e Castrofilippo. Gli incontri fra queste e i clienti sarebbero avvenuti in località appartate, lontane da occhi indiscreti e spesso in autovetture o in casolari di campagna in disuso. Ma non è tutto qui. Pare, infatti, che alcune delle ragazze coinvolte fossero solite filmare le effusioni con un cellulare nascosto nelle borsette

Gli investigatori avrebbero infatti sequestrato i cellulari delle giovani e scoperto che queste ricattavano abitualmente i clienti. Con i riscontri tecnici sono stati trovati ed acquisiti dagli inquirenti alcuni video sugli smartphone. I filmati mostrano effettivamente che le estorsioni a luci rosse avvenivano realmente in quanto i fotogrammi mostrano, effusioni intime ed alcuni palpeggiamenti girati all’insaputa dei clienti.

La famiglia di Gessica ha, però, sempre negato il coinvolgimento della ragazza nel giro di prostituzione. In particolare, Giuseppina Caramanno, la madre della 27 enne aveva dichiarato: “Non esiste che mia figlia si prostituiva. Queste cose le smentisco, mia figlia non lo ha mai fatto. Io a Favara sono piena di amici e se mia figlia si fosse prostituita, io sarei stata la prima a saperlo, inseme a Filippo Russotto”. 

 

 

 

 

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