A La Vita in Diretta si è tornati a parlare dell’omicidio di Noemi Durini. Per la morte della sedicenne di Specchia (LE) è stato condannato a 18 anni di reclusione il fidanzato reo confesso Lucio Marzo. Lo scorso 18 dicembre, il gip di Lecce Vincenzo Brancato ha disposto nuove indagini per i genitori del ragazzo: Biagio Marzo e Rocchetta Rizzelli. L’ipotesi è che i due coniugi abbiano aiutato il figlio nell’atroce delitto. “Ipotizzabile il coinvolgimento degli indagati nei reati di omicidio della minore e di soppressione di cadavere” è quanto scritto nell’ordinanza.
Il gip ha inoltre disposto che la pm proceda all’acquisizione del traffico telematico dei cellulari di Noemi, di Lucio e dei genitori di quest’ultimo; che vengano acquisite le immagini degli impianti di sorveglianza che hanno inquadrato la vettura della famiglia Marzo; che vengano cercati e sequestrati ulteriori massi usati per seppellire il cadavere, al fine di verificare se vi siano tracce biologiche degli indagati; e infine ordina di effettuare accertamenti biomolecolari sugli indumenti della vittima, al fine di cercare tracce biologiche dei genitori del fidanzato. Per il giudice, a quanto pare, il caso non è assolutamente chiuso.
Le parole di Umberto Durini
A commentare la notizia, alle telecamere di Rai 1 è stato Umberto Durini, padre della giovane vittima. “Mia figlia è stata uccisa da Lucio, ma deve essere stato aiutato dai genitori. Avrà raccontato tutto a suo padre che deve aver pensato alle pietre per seppellirla, mentre la madre avrà lavato la macchina. Loro lo hanno coperto“. E’ questa l’idea di Durini, condivisa anche dalla madre di Noemi. I due, infatti, si sono sempre opposti all’archiviazione del caso, convinti dall’inizio che Lucio non fosse solo sulla scena del crimine.
Umberto si dice poi disposto a perdonare Lucio, ma solo ad una condizione: “Deve dire la verità. Perché ha ucciso mia figlia, come e se c’entrano i suoi genitori. Potrei anche abbracciarlo. Ma non posso perdonare i suoi genitori. Sua madre non ha mai espresso dispiacere per mia figlia, ha un odio incredibile. Se loro non c’entrano, sono disposto a chiedere scusa”. Il padre di Noemi rivela poi di aver scritto una lettera alla figlia per il suo 18esimo compleanno. Lo ha fatto tra le lacrime, ricordano alcuni momenti. “Mi manca da morire, le voglio un bene immenso e mi dispiace di non averla capita. Dovevo capirla e aiutata, invece non l’ho fatto perché avevo i miei problemi“.
Noemi Durini, intercettazione scioccante: “Papà, quando l’ho seppellita respirava ancora”
Un’intercettazione scioccante quella tirata fuori dall’accusa nel processo riguardante l’omicidio di Noemi Durini. La frase in questione riguarda un colloquio tra Lucio Marzo e suo padre, avvenuto il 19 ottobre del 2017 presso l’istituto dei minori in cui il ragazzo si trovava dopo la confessione del delitto. A rendere noto questo particolare è il giornalista Erasmo Marinazzo per Il Mattino. Il giovane di Montesardo nella conversazione ammette che Noemi Durini era ancora viva quando lui la seppellì con le pietre, quella mattina del 3 settembre dello scorso anno. “Il colpo… e poi i sassi che gli davo in testa… ma dopo che io ho fatto tutto… io ho messo le pietre ma lei… cercava di muoversi…. però c’erano talmente tante pietre che non riusciva a muoversi. Quindi è morta direttamente”. Questa intercettazione si colloca prima dei risultati dell’autopsia, che misero in luce l’agonia della studentessa di Specchia rivelando che morì per soffocazione indiretta causata dal peso dei sassi sul suo corpo.