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Mattia Mingarelli: è stato ucciso? Spunta un dettaglio inquietante

Lo scorso 7 dicembre, Mattia Mingarelli, 30 enne agente di commercio, era uscito per una passeggiata nella neve a Chiesa in Valmalenco con il suo cane, poi il nulla. Dopo settimane di appelli e ricerche, il suo corpo, ormai privo di vita, è stato ritrovato nel giorno della Vigilia da alcuni turisti. Il cadavere era in una scarpata del bosco, ai margini delle piste da sci della ski-area Palù-Valmalenco. Il corpo è stato visto da alcuni sciatori che, dall’alto della seggiovia, hanno notato in mezzo alla neve, a non molta distanza dalla recinzione che delimita le piste da sci, una strana sagoma, simile a quella di una persona. Ma proprio il ritrovamento desta perplessità negli investigatori.

Non si esclude l’ipotesi dell’omicidio

Gli inquirenti non escludono al momento nessuna ipotesi. È possibile che il decesso sia imputabile a una disgrazia durante l’escursione del giovane comasco o a un suo improvviso malore. Non si esclude neppure l’ipotesi dell’omicidio. E ad alimentare i dubbi è la circostanza secondo cui il cadavere è stato trovato in luoghi a lungo battuti da: decine di uomini del Soccorso Alpino; dai militari del Sagf della Guardia di finanza; dai Vigili del fuoco e dai volontari della Protezione Civile, anche con l’ausilio di cani molecolari, ovvero animali specializzati nell’individuazione di corpi senza vita. Il cadavere di Mattia potrebbe dunque essere stato spostato dopo il decesso.

Sulla vicenda stanno indagando gli uomini del comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Sondrio, coordinati dal tenente colonnello Emanuele De Ciuceis. Subito dopo il ritrovamento del cadavere, il sostituto procuratore Antonio Cristillo, ha disposto l’autopsia. L’esame, in un primo momento programmato per la prossima settimana, sarà eseguito già oggi. Nonostante la festività di Santo Stefano, infatti, l’anatomopatologo Paolo Tricomi, presso l’obitorio dell’ospedale civile di Sondrio, eseguirà i dovuti accertamenti sul cadavere del 30 enne.

Il giallo di Mattia

Gli inquirenti, come riporta Blasting News, stanno “accelerando i tempi” in quanto sperano che dall’autopsia possano emergere elementi utili per il proseguimento dell’indagine. Il caso di Mattia, infatti, è un vero e proprio giallo e, a oggi, ci sono diversi punti da chiarire. Il giovane, originario da Albavilla, piccolo centro in provincia di Como, era arrivato in Valmalenco lo scorso 7 dicembre con l’intenzione di trascorrere sulla neve il ponte dell’Immacolata. Dopo una breve escursione, però, era sparito nel nulla.

Gli investigatori, durante le ricerche, hanno posto sotto sequestro l’automobile del giovane, un’Audi A1 ritrovata in un parcheggio in località San Giuseppe, vicino alla baita della famiglia Mingarelli e al Rifugio Ai Barchi. Proprio qui, infatti, Mattia ha trascorso le sue ultime ore in compagnia del gestore della struttura, Giorgio Del Zoppo. L’uomo, più volte ascoltato come “persona informata dei fatti, all’indomani della scomparsa dell’agente di commercio, aveva consegnato ai carabinieri lo smartphone di Mattia (affermando di averlo rinvenuto nella neve).

 

 

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