Sarah Scazzi: ecco come è stata uccisa da Sabrina e Cosima
Sono passati 8 anni dall’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010. Per la morte della ragazza sono condannate all’ergastolo la cugina, Sabrina Misseri, e la zia, Cosima Serrano; lo zio Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima, è stato condannato alla pena di 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove.
Il delitto di Avetrana è sicuramente uno dei casi di cronaca nera che, più di ogni altro, ha attirato l’interesse dell’opinione pubblica italiana. Un omicidio tutto consumato in famiglia, un intreccio mortale tra una ragazzina, sua cugina e gli zii. Una storia inquietante che ha visto moltissimi colpi di scena: la scomparsa di Sarah; un mese di ricerche; l’iniziale confessione di Michele Misseri che sembrava aver risolto il caso; poi le attenzioni che si sono focalizzate sulla figlia di Misseri e cugina di Sarah, Sabrina; il processo e la condanna.
La condanna all’ergastolo per Sabrina e Cosima
Nel febbraio 2017, la Corte di Cassazione ha confermato l’ergastolo per madre e figlia. Nelle motivazioni della sentenza, i Supremi Giudici scrivono: “Il delitto doveva ascriversi a due persone da identificare nelle imputate“;”l’omicidio era stato consumato mediante strangolamento, attraverso una struttura nastriforme, come una cintura“.
Inoltre sul copro della ragazzina non c’erano “segni di lotta o legati al tentativo di allentamento della cintura stretta al collo, come reazione istintiva al soffocamento che si stava compiendo“. Segno che lo strangolamento “non poteva essere opera di un unico soggetto ma doveva essere avvenuto per effetto del concorso sinergico di due persone, l’una che aveva posto in essere la specifica azione di soffocamento da dietro alla vittima, e l’altra che le aveva inibito ogni tentativo di difendersi e, altresì, ogni chance di fuga“. E, dato che le “uniche due persone presenti in casa” erano Sabrina Misseri e Cosima Serrano, la responsabilità dell’omicidio non può che essere loro. Non c’entra nulla, invece, Michele Misseri, le cui dichiarazioni sono state “oscillanti e prive di costanza” e “condizionate dall’obiettivo di coprire e sollevare da responsabilità la figlia“.
Il movente dell’omicidio
Ma perché Sabrina e Cosima hanno ucciso Sarah? Come scritto nella sentenza, il movente si celerebbe dietro l’amicizia tra le due cugine e Ivano Russo. I giudici di Piazza Cavour, hanno fatto riferimento al “al sentimento anomalo, vicino all’ossessione” che Sabrina aveva per Ivano Russo il quale aveva rifiutato un rapporto sessuale con la Misseri. Sarah avrebbe raccontato ad altri di questo deludente episodio della cugina, dando adito a pettegolezzi e maldicenze. Portando così Ivano, pochi giorni prima della morte della quindicenne, a troncare definitivamente con Sabrina. Questa vicenda acuì nella Misseri l’astio verso la cugina, e costituì per l’accusa il movente dell’omicidio, maturato probabilmente a seguito di un acceso diverbio tra le ragazze avvenuto la sera del 25 agosto, alla vigilia della scomparsa di Sarah, in un pub del paese davanti ad alcuni testimoni.
Il 26 maggio 2011 viene arrestata anche Cosima Serrano, madre di Sabrina, con l’accusa di concorso in omicidio e sequestro di persona. Dall’analisi dei tabulati risultava, infatti, che il suo telefono cellulare aveva effettuato una chiamata dal garage, mentre la donna aveva dichiarato che, quel pomeriggio, lì non si era mai recata.