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Gloria Rosboch: ecco la dura reazione della madre alla sentenza [VIDEO]

Lo scorso 14 dicembre, i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Torino hanno emesso la sentenza di secondo grado sull’omicidio di Gloria Rosboch. Per la morte della professoressa di Castellamonte, sono state confermate le condanne emesse in primo grado su Gabriele Defilippi e Roberto Obert. Defilippi dovrà scontare 30 anni di reclusione mentre Obert, nello specifico, 18 anni e 9 mesi (ridotta dunque di poco la pena iniziale di 19 anni). Ai microfoni di Quarto Grado, Marisa Romes, madre di Gloria, ha commentato la decisione dei giudici. “Soddisfatta? Più o meno – esordisce la donna -. Per quanto aveva già combinato, sì. Perché gliene avevano già tolto una bella riga. Lui farà trent’anni ma io, a casa mia, non c’è nessuno che mi dà una mano“.

I giudici della Corte d’Appello non hanno dunque creduto ai presunti problemi psicologici di Defilippi e tantomeno al pentimento del ragazzo. “Io è questo che non riesco a buttarlo giù – commenta Marisa -. Non avesse mai frequentato casa nostra, poteva anche non sapere e commettere un atto non lecito ma avendo frequentato casa e avendo avuto Gloria anche (come professoressa, ndr), non ha esitato ad ammazzarla e metterci noi nel dispiacere più grosso“. Alla domanda se possa credere realmente al pentimento di Gabriele, la madre di Gloria non ha dubbi e risponde duramente: “No, per carità!“.

 

Le scuse di Defilippi ai familiari di Gloria Rosboch

Gabriele è detenuto nel carcere di Torino ma almeno esteriormente sembra essere un’altra persona. Il suo aspetto è decisamente più curato, ha ripreso qualche chilo e soprattutto ha deciso di iniziare a studiare, iscrivendosi alla facoltà di Scienze Politiche. Una nuova vita, dunque, ma un passato che non può facilmente rimuovere.

Voglio chiedere scusa alla famiglia Rosboch per il male che gli ho fatto. Ogni giorno ci penso. E voglio cambiare anche per loro: studiare mi dà questa opportunità. Lo farò anche per loro” è quanto affermato da Defilippi e riportato su La Stampa. Le sue scuse Gabriele le ha pronunciate a margine dell’incontro che si è svolto nel carcere Lo Russo e Cotugno dov’è detenuto. “Oggi non posso neanche pensare di guardare il prossimo con l’intento di fargli del male. Cosa che invece, prima di questa tragedia mi veniva quasi spontanea. Era la mia natura“, ha dichiarato.

Il pensiero del giovane detenuto va spesso ai genitori di Gloria: “Le scuse sono rivolte sempre ai famigliari della professoressa“, dice. Ma non c’è mai la parola perdono. Il giovane parlando del carcere lo definisce “proprio quello di cui avevo bisogno. Mi sono trovato di fronte a un bivio. Ho pensato: la faccio finita oppure do una svolta alla mia vita? Ho scelto la seconda ipotesi. Fuori da qui c’era quel Gabriele che aveva l’esigenza di essere sempre diverso. Qui sono diventato me stesso“. Gabriele si dice speranzoso per il futuro. La sua famiglia è tornata a stargli vicino e si augura, una volta scontata la sua condanna, “di poter avere pure io un futuro migliore. E soprattutto pulito“.

Video credits Quarto Grado

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