Denis Bergamini: spuntano nuove rivelazioni che smentiscono il suicidio
Un mistero lungo 30 anni quello della morte del calciatore del Cosenza, Denis Bergamini. Dopo la riesumazione del corpo, nel 2017, il caso è stato riaperto. Il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla ha chiesto una proroga nelle indagini. Ora, a riaccendere i riflettori sulla vicenda arriva una testimonianza scioccante, riportata sulle pagine del settimanale Giallo.
Il racconto del testimone
“Quella sera di tanti anni fa, io ero poco più che un ragazzo, e mi trovavo per circostanze di lavoro dietro a quel camion. Mi ero fermato poco prima a una stazione di servizio che vendeva sigarette, ed è passato questo camion. Se non mi fossi fermato, forse in quell’episodio (l’investimento di Denis, ndr) sarei rimasto coinvolto io. Questo è sempre stato il mio dubbio. Comunque, sono ripartito dietro di lui… Questo camion improvvisamente frena. Il camion si ferma e poi non riparte… Quindi scendo, vado dal lato destro, perché a sinistra passano le macchine, e mi metto a camminare vicino al guard-rail, ma inciampo nelle gambe (di Denis, ndr)… Vado più avanti, l’autista era ancora nel camion, scioccato anche lui. Io apro lo sportello e dico: ma cosa è successo? E lui mi risponde: io non l’ho visto, non l’ho colpito, era già per terra…”
Sono queste le parole drammatiche che un supertestimone ha detto in una telefonata del 2011 a Donata Bergamini, sorella di Denis. L’uomo ha in seguito confermato la sua versione anche di fronte agli inquirenti. Il racconto, però, non finisce qui.
“Non convinto, ho guardato la cabina e non ho visto ammaccature – continua -. Se quel camion avesse travolto una persona, la pedaliera sarebbe stata storta da un lato e dall’altro. Invece, anche dalle foto si vede che non era storta. Insomma, la cabina non aveva nessun segno di ammaccatura. Ho visto che lui non l’ha colpito… Se l’è trovato di colpo, piovigginava, se l’è trovato davanti. E lui ha frenato, quel poveretto lì, ha frenato. […] Vi posso dire che dal lato di là, comunque, della piazzola, mi sono accorto che c’erano tre persone, tra cui una ragazza che urlava disperata. E c’era una macchina nera. Io non riuscivo a capire. Ho attraversato la strada e sono andato verso di loro. Ai due uomini che erano lì ho chiesto: Scusate ma è un vostro parente? Questi due hanno preso la donna e l’hanno infilata in macchina… la tenevano praticamente. Uno di questi mi ha risposto in modo brutale: No! No! No! Erano giovani e alti“.
Il punto sulle indagini
Al momento sono nel registro degli indagati tre persone. Si tratta dell’ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò, del marito Luciano Conte (per favoreggiamento) e di Raffaele Pisano. Quest’ultimo è il conducente del camion sotto il quale fu trovato il cadavere di Denis. Donata Bergamini, sorella del calciatore, non ha mai smesso di lottare per cercare la verità sulla morte del fratello. Inoltre, non ha mai creduto alla versione del suicidio, accettata frettolosamente anche dagli inquirenti che all’epoca si occuparono del caso.
A parlare della vicenda è stata anche la trasmissione di Italia 1 Le Iene. Qui, i familiari e gli amici di Denis hanno confermato di avere dubbi su Isabella Internò, ex fidanzata del calciatore. Stando ai loro racconti, infatti, la ragazza, all’epoca, sarebbe stata eccessivamente “morbosa e gelosa” di Denis. A spuntare, nel corso dell’inchiesta, sono state poi le figure di due cugini di Isabella che, se avessero saputo che l’aveva lasciata dopo l’aborto, l’avrebbero ammazzato per il disonore provocato. La Iena Alessandro Politi, proprio per questo, si era recato dalla Internò per chiedere spiegazioni. La donna, però, si è limitata a dire che quella sera avrebbe visto Denis buttarsi volontariamente sotto il camion.