Walter Nudo, ospite in esclusiva domani a Verissimo, parla per la prima volta dopo la vittoria a Grande Fratello Vip: “Mi piace pensare che non sono io ad aver vinto, ma che hanno trionfato l’amore, la pace e la fratellanza. Alla fine il vincitore non è altro che un sognatore che non ha mai smesso di sognare. Ringrazio il Grande Fratello per avermi fatto conoscere delle persone straordinarie che mi hanno regalato emozioni meravigliose”.
A Silvia Toffanin, il vincitore del GF Vip, che aveva già trionfato all’Isola dei Famosi nel 2003, racconta il suo rapporto con i due figli: “Non esiste un manuale del genitore perfetto, anche chi è molto bravo qualche errore lo commette. Mi sono accorto che per fare meno errori possibili su di loro, dovevo lavorare su di me. Più eliminavo sporcizie dalla mia vita e più non le riversavo su di loro. Quando è nato il mio primo figlio facevo ‘Colpo di fulmine’, così quando è arrivato il secondo, ho rifiutato una cosa di lavoro molto importante. Per Elvis non c’ero stato e non potevo non esserci anche per Martin. I miei figli avevano bisogno di me, la mia carriera poteva aspettare”.
La storia con la mamma dei suoi figli, Tatiana, è terminata, ma la stima per l’ex moglie è rimasta inalterata: “Abbiamo avuto una lunga storia e una separazione complicata. Ho letto che lei avrebbe detto che non mi sono preso cura dei nostri figli negli ultimi anni. Ma conosco Tatiana, abbiamo trovato un equilibrio, c’è grandissimo rispetto tra di noi e so quello che pensa di me. C’è stato semplicemente un malinteso. La ringrazio tanto per quello che ha fatto per i ragazzi”. L’amore adesso è tutto per la nuova compagna Cèline, nonostante stiano attraversando un momento complicato: “La storia con Cèline è meravigliosa. C’è un sentimento forte, ma è una situazione molto delicata. Ci incontreremo, la guarderò negli occhi e saremo solo noi: parleranno solo i nostri cuori”.
Trionfi e successi, preceduti però da un periodo nero che portava i segni della depressione: “È successo prima dell’Isola dei Famosi, nel 2002. Era un momento in cui non stavo lavorando e avevo perso molti soldi per colpa di investimenti sbagliati. Stavo a casa e passavo le mie giornate sul letto e sul divano. Sentivo che la depressione mi stava affossando, ma non potevo stare così, allora mi sforzavo, ad esempio, di portare i miei figli a scuola. Volevo avere la responsabilità di un compito così importante. Depressione e un incidente stradale subito negli Stati Uniti che sarebbe potuto essere per lui quasi fatale: “Ero a Los Angeles, in autostrada, una macchina mi ha tagliato la strada e mi sono spezzato la tibia, il perone e parte della caviglia. I dottori hanno detto che sarei rimasto zoppo, che non avrei più potuto correre, invece ho lavorato sodo, sono stato sei mesi senza appoggiare il piede, poi ho fatto fisioterapia e subito tre interventi”.