Le confessioni di Vittorio Sgarbi a La Zanzara: “Il Parlamento ha diversi spazi. Le ospiti da fuori pensano che sia un castello magico…”
Senza peli sulla lingua, come nel suo stile, Vittorio Sgarbi ha commentato alla Zanzara di Cruciani e Parenzo lo “scandalo” parlamentare del momento: i deputati 5 Stelle e Lega sorpresi in atteggiamenti intimi nei bagni della Camera dei Deputati. Il politico e critico d’arte ha commentato la fattualità del caso, rifacendosi alla sua esperienza personale. “In Parlamento avrò sc*pato più di 300 volte“, ha spiegato Vittorio Sgarbi facendo riferimento alle proprie esperienze, e valutando le concrete possibilità.
“In generale è un luogo anti-erotico, ma se hai un ruolo ci sono molti spazi a disposizione“, racconta Vittorio Sgarbi, fornendo la planimetria esatta del Palazzo. “Nelle stanze della Commissione della Cultura potevo fare quello che volevo. Nei bagni della Commissione di Giustizia era impossibile, ma salendo al terzo piano non trovavi più nessuno. Lì i bagni sono sempre aperti, è sublime. Anche i bagni della Commissione alla Cultura sono molto defilati. Il quinto piano è pieno di anfratti. Potresti fermarti a dormire due giorni e nessuno ti troverebbe. Come al parlamento Europeo: è terra franca, in certi uffici desolati si può anche dormire. A questo punto, perché dormire soli?“
A questo punto Cruciani e compagni hanno incalzato: le conquiste? “Gente di fuori, miei ospiti“, ha spiegato Vittorio Sgarbi. “Demetra Hampton, Eva Grimaldi, Milly D’Abbraccio. Anche due parlamentari, una importante, e un’altra giovane, alle prime armi. Tra le contemporanee? Porterei in bagno la Boschi, o la Morani. Bisogna incantare quelle di fuori, convinte di visitare il castello magico. Al quinto piano c’è una terrazza che dà sull’obelisco, la mia preferita. L’ho fatto anche lì, con una vecchia attrice di 65 anni“.
Sesso a Montecitorio, da Vittorio Sgarbi ai due deputati
Secondo quanto riporta il quotidiano Il Tempo la questione è di altro genere. Due parlamentari sono stati sorpresi in un bagno di Montecitorio, nei primi di dicembre 2018, mentre consumavano un rapporto sessuale. Le identità non sono state svelate – tante le voci che circolano nei corridoi del palazzo – ma quello che si sa è che si tratta di due deputati, uno della Lega e l’altra del Movimento 5 Stelle. Stavolta dunque la Camera dei deputati fa parlare di sé, ma non si tratta della solita manovra economica.
Secondo il quotidiano diretto da Franco Bechis, il capogruppo pentastellato, Francesco D’Uva, avrebbe “inviato un sms ai suoi dai toni imperiosi, vietando a chiunque di parlare con i giornalisti della vicenda”. Chi ha deciso di svelare qualche particolare sul caso è stato un deputato leghista. “Sono venuti in tanti a chiedermi: sei tu? E qualche problema questi sospetti me lo stanno creando perché ho una fidanzata nel collegio dove sono stato eletto. Poi non nego che da quando sono qui qualche occasione è capitata, e può essere che non mi sia tirato indietro. Però, un po’ di sale in zucca ce l’ho: mica qui dentro è capitato, fuori”.
Stando alle indiscrezioni i due parlamentari, in atti poco consoni al luogo in cui si trovavano, sono stati filmati con un cellulare senza accorgersene. Alcuni deputati del Pd, visto l’accaduto, si sarebbero divertiti a prendere in giro i partiti coinvolti. Ettore Rosato, vicepresidente della Camera, avrebbe commentato: “Finalmente un buon modo, da parte degli esponenti della maggioranza, di utilizzare il tempo qui dentro. Ce ne fossero tanti così, farebbero meno guai”.