Per l’omicidio di Gloria Rosboch, è condannato a 30 anni il giovane Gabriele Defilippi. Quest’ultimo, dopo aver rimbalzato a lungo le colpe al suo ex amante Roberto Obert, alla fine ha confessato di aver ucciso la professoressa. Alla base del delitto un movente economico: la donna era già stata vittima di una truffa da parte del ragazzo. Oggi, Gabriele è detenuto nel carcere di Torino ma almeno esteriormente sembra essere un’altra persona. Il suo aspetto è decisamente più curato, ha ripreso qualche chilo e soprattutto ha deciso di iniziare a studiare, iscrivendosi alla facoltà di Scienze Politiche. Una nuova vita, dunque, ma un passato che non può facilmente rimuovere.
Le scuse di Defilippi
“Voglio chiedere scusa alla famiglia Rosboch per il male che gli ho fatto. Ogni giorno ci penso. E voglio cambiare anche per loro: studiare mi dà questa opportunità. Lo farò anche per loro” è quanto affermato da Defilippi e riportato su La Stampa. Le sue scuse Gabriele le ha pronunciate a margine dell’incontro che si è svolto nel carcere Lo Russo e Cotugno dov’è detenuto. “Oggi non posso neanche pensare di guardare il prossimo con l’intento di fargli del male. Cosa che invece, prima di questa tragedia mi veniva quasi spontanea. Era la mia natura“, ha dichiarato. Il ragazzo sembrerebbe quindi essere pentito per l’omicidio della professoressa, uccisa con spietata freddezza e poi gettata nella cisterna di una discarica abbandonata dove fu ritrovata cadavere un mese più tardi.
Il pensiero del giovane detenuto va spesso ai genitori di Gloria: “Le scuse sono rivolte sempre ai famigliari della professoressa“, dice. Ma non c’è mai la parola perdono. Il giovane parlando del carcere lo definisce “proprio quello di cui avevo bisogno. Mi sono trovato di fronte a un bivio. Ho pensato: la faccio finita oppure do una svolta alla mia vita? Ho scelto la seconda ipotesi. Fuori da qui c’era quel Gabriele che aveva l’esigenza di essere sempre diverso. Qui sono diventato me stesso“. Gabriele si dice speranzoso per il futuro. La sua famiglia è tornata a stargli vicino e si augura, una volta scontata la sua condanna, “di poter avere pure io un futuro migliore. E soprattutto pulito“.
Omicidio Rosboch, la madre di Defilippi torna a lavorare all’Asl ma viene trasferita in un altro reparto
È tornata a lavorare Caterina Abbattista, la mamma di Gabriele Defilippi, coinvolta e poi assolta nel processo riguardante l’omicidio della professoressa di francese Gloria Rosboch, avvenuto il 13 gennaio del 2016. La donna prima di essere accusata e arrestata il 19 febbraio del 2016 lavorava come operatrice sociosanitaria presso l’Asl tra Gassino e San Mauro. Caterina Abbattista era stata accusata di essere al corrente dei piani del figlio e del suo complice, Roberto Obert, e di non aver fatto nulla per fermarli. La Corte di Ivrea ha però assolto la donna dall’accusa di concorso in omicidio, condannandola però a 14 mesi di reclusione per truffa ai danni della professoressa di Castellamonte.
La direzione dell’Asl, dopo la sentenza di assoluzione, ha deciso di reintegrare la donna, accogliendo la richiesta avanzata dai legali difensori di Caterina Abbattista. La mamma di Gabriele Defilippi è potuta quindi tornare alla sua vecchia mansione, indossando nuovamente la sua divisa di operatrice sociosanitaria. Attualmente però Caterina Abbattista non è tornata nel reparto di pediatria dell’ospedale di Ivrea, bensì è stata spostata in uno degli ambulatori della struttura sanitaria.