Martina Rossi omicidio: chiesti 7 anni per i due imputati
Si sta per archiviare il caso della morte di Martina Rossi, la studentessa genovese morta nel 2011 durante una vacanza a Palma de Maiorca, dopo essere precipitata dal balcone dell’hotel Sant’Ana. La svolta potrebbe arrivare da quando il procuratore capo della Procura della Repubblica, Roberto Rossi, ha chiesto 7 anni di carcere a testa per i due imputati per la sua tragica scomparsa.
I due imputati sono due ragazzi aretini, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi che sono appunto riconosciuti come i colpevoli della morte della giovane. Motivo per cui i due sono a processo riguarda delle dichiarazioni false che i due ragazzi avrebbero rilasciato in un’intervista tv. Tra il materiale depositato anche le testimonianze della cameriera spagnola Francisca Puga che avrebbe confermato che vide Martina alzare una gamba e buttarsi dal balcone.
Omicidio Martina Rossi, perizia shock: aggredita prima di precipitare nel vuoto
I consulenti di parte hanno evidenziato come sul corpo di Martina Rossi siano presenti delle lesioni che avvaolorano la tesi della Procura. Secondo la quale la studentessa genovese venne aggredita prima di precipitare dal balcone dell’hotel, dove soggiornava per le vacanze.
Ascoltati anche i periti di parte nel processo riguardante la morte di Martina Rossi. Per i medici legali di parte civile sul corpo della studentessa genovese sono presenti lesioni e segni che non sono compatibili con l’ipotesi del suicidio.
I consulenti hanno dimostrato nel corso dell’udienza, tenutasi il 3 luglio scorso, attraverso foto molto crude, come alcuni segni sul corpo di Martina Rossi non siano compatibili con la caduta che la giovane ha fatto, né quindi con l’ipotesi di suicidio. Sul corpo della studentessa sono state trovate fratture al volto, graffi e una tumefazione alla spalla. Tali elementi hanno portato i consulenti di parte a ritenere che Martina sia stata ferita prima della caduta, avvalorando quindi la tesi della Procura, secondo cui la ventenne stava provando a sfuggire a un tentativo di violenza sessuale da parte di Luca Vanneschie Alessandro Albertoni, i due ventisettenni di Castiglion Fibocchi, entrambi accusati di aver causato la morte di Martina Rossi come conseguenza di un altro reato.
Le colpe dei due giovani a giudizio
Per gli avvocati difensori dei due giovani, Martina Rossi si sarebbe lanciata nel vuoto in preda ad una crisi isterica dopo aver aggredito Alessandro Albertoni. In aula mostrato anche un video che immortala i due indagati poco prima di essere ascoltati dagli inquirenti a Genova. Proprio in tale contesto Albertoni parla con Vanneschi affermando: “Fo****i, sul corpo non ci sono segni di violenza di tipo sessuale“. La difesa ha contestato il video in aula, ma quest’ultimo è comunque entrato a far parte della documentazione processuale.
Le parole del padre di Martina Rossi
Il padre di Martina, Bruno Rossi, ha commentato la decisione della Procura della Repubblica con molta amarezza. “Nessuna pena è sufficiente per la perdita di Martina”. I due ragazzi a processo, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, hanno sommato in 7 anni di reclusione: tre anni per il reato di morte in conseguenza di altro reato e quattro per tentativo di violenza sessuale di gruppo.