Roberta Ragusa: la verità sulla scomparsa in un’agenda? [FOTO]
Di Roberta Ragusa non si hanno più notizie dalla notte fra il 13 e 14 gennaio 2012. Il marito Antonio Logli è stato condannato, in primo e secondo grado, a 20 anni di reclusione per l’omicidio e la distruzione del cadavere della donna. L’uomo, dal canto suo, continua a professarsi innocente ed è in attesa della sentenza della Cassazione. Il programma Quarto Grado è tornato a parlare del caso, soffermandosi su un dettaglio: delle agende nelle quali Roberta annotava tutti i suoi pensieri.
Dei veri e propri diari che la donna usava per sfogarsi, per elencare la lista della spesa e delle cose da fare ma dove annotava anche commenti. Si legge, ad esempio: “Giornata bestiale per colpa di … tutto il giorno in casa, urli, botte, strilli, minacce, offese. Poi pizza al birbante”, “E’ successo il fattaccio. Compleanno Carla. Bufera” e ancora “Festa di compleanno. La str**** non ha perso occasione per mettere in luce la sua cattiveria. Che schifo“, “Questo periodo, in particolare, è davvero piatto. Passo tutto il tempo stando a casa. Banale e noioso“. In queste pagine le emozioni di Roberta si liberano, con parole dai toni a volte drammatici.
Queste agende sono state sequestrate dagli investigatori il 12 luglio 2012 e analizzate parola per parola, con la speranza di capire qualcosa di più sulla personalità dell’allora 43 enne. Per la difesa di Antonio Logli, quelle pagine rappresentano il segnale di un malessere che avrebbe spinto la donna a fuggire. Logli sostiene che la moglie aveva l’abitudine di usare espressioni colorite per raccontare la sua vita quotidiana. Ad esempio, a proposito della famosa caduta dalle scale, scriveva “Tragedia“. Non sono, però, dello stesso parere i giudici. Come si legge nelle due sentenze, infatti, sul caso della Ragusa è “illogico pensare ad un allontanamento volontario“.
Photo credits Quarto Grado
Il movente
Il movente che avrebbe spinto Logli ad uccidere la moglie non è passionale ma di natura economica, lo scrivono i giudici della Corte di Appello di Firenze. Il 55 enne di Gello, data la relazione extraconiugale che portava avanti da tempo, temeva che con una separazione, ci sarebbero stati dei “contraccolpi economici“. Fra questi la perdita della scuola guida in proprietà con la donna e della casa, di proprietà dei genitori di Roberta.
“Gli interessi economici dei coniugi erano strettamente intrecciati e non facilmente districabili vista la partecipazione in forma societaria all’attività di famiglia alla cui conduzione la Ragusa era principalmente dedita”, hanno scritto i giudici. La sentenza ha inoltre convalidato l’applicazione delle stesse misure cautelari emesse dalla prima corte. Queste prevedono l’obbligo di residenza nel comune di San Giuliano Terme e il divieto di allontanarsi dalla provincia di Pisa dalle ore 21 fino alle 6. Non ritenendo dunque necessaria la detenzione cautelare. Proprio per tale ragione Antonio Logli, nonostante le due sentenze, è libero.
Roberta Ragusa, Logli giura a suo figlio: “Non ho ucciso mamma”
Nella puntata di Quarto Grado del 26 ottobre 2018, Antonio Logli ha giurato a suo figlio Daniele di non aver ucciso la madre Roberta Ragusa, scomparsa nel 2012. “Babbo, giurami che non hai mai fatto niente alla mamma” chiede il ragazzo su richiesta di Gianluigi Nuzzi, “Lo giuro su quello che ho di più caro, i miei figli” replica fermamente Logli. Quest’ultimo è stato condannato in appello a 20 anni di reclusione ma continua a professarsi innocente.
A difenderlo da sempre è anche lo stesso Daniele: “Se avessi capito che mio padre è un assassino avrei preso mia sorella e sarei andato via da questa casa“, dice il giovane in collegamento durante la puntata