Nella giornata di martedì 27 novembre, la Procura di Siena ha inviato ai carabinieri del Racis l’hard disk del computer di David Rossi e la copia forense di uno dei due suoi notebook personali. L’obiettivo degli inquirenti – scrive il Corriere di Siena – è la ricerca di elementi utili per ricostruire le ore precedenti alla morte del capo della comunicazione del Monte dei Paschi, caduto da una finestra della sede centrale della banca il 6 marzo 2013. Per due diverse inchieste è stato un suicidio, eppure rimangono ancora molti aspetti da chiarire, specie a causa di inequivocabili errori compiuti nelle prime indagini.
La decisione della procura, guidata da Salvatore Vitello, è arrivata dopo la richiesta degli avvocati che difendono il fratello Ranieri Rossi e la vedova Antonella Tognazzi. Secondo gli investigatori, dalle memorie di quei computer potrebbero arrivare elementi importanti. Elementi utili ad identificare definitivamente autore materiale e orario delle mail inviate prima di morire da Rossi all’allora amministratore delegato Mps Fabrizio Viola. Tra queste, c’è anche la comunicazione del 4 marzo 2013. In questa data, dal pc del capo della comunicazione Mps risulta inviato all’ad Viola un messaggio inequivocabile: “Stasera mi uccido“. Dopo due giorni Rossi morì, con il suo corpo ritrovato nel vicolo che costeggia Rocca Salimbeni, nel centro della città toscana.
Morte David Rossi, giallo sull’hard disk del computer
Della morte di David Rossi è tornata a parlare la trasmissione Quarto Grado. Il capo della Comunicazione di Monte dei Paschi di Siena è precipitato dalla finestra del suo ufficio la sera del 6 marzo 2013. Negli ultimi mesi, complice un’inchiesta portata avanti da Le Iene, è emersa l’ipotesi che forse la misteriosa morte sia in realtà un omicidio.
Secondo quanto riportato dalla trasmissione, l’analisi degli hard disk del computer del manager non è fattibile, perché le copie in possesso della Procura risulterebbero illeggibili. La richiesta di poter estrarre informazioni dal pc di Rossi era stata annunciata nelle scorse settimane dal legale del fratello Ranieri, Paolo Pirani, sempre a Quarto Grado. Il programma condotto da Gianluigi Nuzzi si era concentrato sull’ipotesi che David fosse stato ricattato in quanto in possesso di spezzoni di video relativi ai festini con escort e droga che si sarebbero tenuti in ville del territorio senesi con personaggi di spicco locali e nazionali. I video in questione, David li avrebbe ottenuti in quanto consegnatigli da un amico intimo.
Il mistero del post it
C’è un altro dettaglio poi che la trasmissione di Rete 4 ha fatto notare ai telespettatori. Si tratta di un particolare inedito apparso sulla scrivania di Rossi solo dopo i primi sopralluoghi effettuati all’interno del suo ufficio il 6 marzo 2013. Un post it sul tavolo di lavoro del manager, fotografato il 12 aprile 2013 dove è scritto il numero di telefono di un personaggio molto importante che Rossi avrebbe dovuto chiamare di lì a poco. Chi lo ha messo sulla scrivania, quando la scena del ritrovamento era già messa sotto sequestro? Il recapito telefonico è di Ettore Gotti Tedeschi, uno dei più importanti banchieri italiani, ex capo dello IOR che con Rossi non aveva mai avuto contatti. I due non si conoscevano e quello che ora si ipotizza è che a Rossi qualcuno deve aver dato l’incarico di telefonargli. Ma come mai?