Stefano Cucchi, nuova consulenza: non morì di epilessia
Stefano Cucchi non morì di epilessia. Ad affermarlo Federico Vigevano, epittologo di fama mondiale, ora consulente della procura. Il professore ha escluso categoricamente che la morte del geometra romano sia stata causata dall’epilessia. “Escludo la morte per epilessia. Non ci sono elementi indicativi di crisi epilettica. Non aveva avuto ricadute da cinque anni. Anche la posizione del ritrovamento del corpo, di fianco, naturale, esclude tale ipotesi”. Nel 2016 la perizia del collegio nominato dal gip, nell’inchiesta bis del caso Cucchi, aveva invece sostenuto che la morte del detenuto avvenne “in maniera improvvisa e inaspettata a causa dell’epilessia in un uomo con patologia epilettica di durata pluriennale, in trattamento con farmaci anti-epilettici”.
Pochi giorni prima del suo arresto, però, Stefano Cucchi stava bene. A raccontarlo è stata in aula la cugina Viviana, che insieme con alcuni familiari incontrò il giovane a cena a inizio ottobre 2009. “Fu lui ad organizzare una cena in un ristorante sull’Appia andammo a mangiare una pizza. Ricordo che stava bene, si muoveva normalmente, mangiò molto con appetito“. La ragazza ha ricordato anche che il mese precedente, Stefano andò a casa sua. “Era un po’ giù di morale, aveva avuto problemi di tossicodipendenza e sapevamo che si stata riattivando. La sua difficoltà era perché non era facile; aveva scarsa autostima e cercai di tirarlo un po’ su. Ci raccontò che faceva sport, che gli piaceva. La sua forma fisica era normale, buona“.
Dello stesso parere anche l’ex cognato Luca: “Negli ultimi mesi della sua vita, a parte il fatto che era magro, mi sembrava in normali condizioni fisiche. Mi raccontava che faceva pugilato, che si allenava tanto. Era per lui un modo per riprendere la vita, rispetto a un pregresso per la tossicodipendenza. Lui di costituzione è sempre stato molto magro; voleva combattere”. L’ultimo loro incontro, il primo ottobre 2009. “Aveva organizzato una festa in un ristorante con i parenti più stretti. Quella sera non notai alcun segno particolare, a parte la magrezza. Camminava normalmente“.
Stop a destituzione del carabiniere Francesco Tedesco
Nel frattempo è stato ufficialmente sospeso il procedimento disciplinare di destituzione del carabiniere Francesco Tedesco, che, con la sua denuncia, ha fatto luce sul pestaggio che avrebbe subito Cucchi. L’avvio del procedimento disciplinare è stato motivato dall’Arma col ritenere il comportamento del vicebrigadiere Tedesco “contrario ai principi di moralità e di rettitudine proprio del giuramento prestato, del grado rivestito, nonché dello status di militare in generale e di appartenente all’Arma dei carabinieri in particolare” ma anche “lesivo dell’immagine dell’Istituzione“.
Il Comando generale dell’Arma, considerato che Tedesco risulta imputato e che la procura di Roma ha aperto un nuovo fascicolo d’indagine successivo alle sue dichiarazioni accusatorie, prende atto “dell’indeterminatezza conseguente alla mancanza di elementi conosciutivi per definire con margini di sufficiente certezza la posizione disciplinare del militare e del concreto rischio di assumere decisioni che potrebbero rivelarsi in netto stridore con quanto sarà poi eventualmente statuito dal giudice penale” e “considerato la particolare complessità dell’accertamento relativo al fatto addebitato”, determina “la sospensione dei termini del procedimento” disciplinare “fino alla data in cui l’Amministrazione avrà avuto conoscenza integrale della sentenza irrevocabile che conclude il procedimento penale”.