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Primo Piano

Roberta Ragusa: ecco perché Antonio Logli l’ha uccisa

Roberta Ragusa è stata uccisa dal marito Antonio Logli per ragioni economiche. E’ quello che scrivono i giudici della Corte d’Appello di Firenze. Questi ultimi, lo scorso agosto, hanno confermato la condanna a venti anni di carcere per l’uomo. Sul caso di Roberta, per la giustizia è “illogico pensare ad un allontanamento volontario“. Il movente che avrebbe spinto Logli ad uccidere la moglie non è dunque passionale ma di natura economica. La sentenza aveva inoltre convalidato l’applicazione delle stesse misure cautelari emesse dalla prima corte. Queste prevedevano l’obbligo di residenza nel comune di San Giuliano Terme e il divieto di allontanarsi dalla provincia di Pisa dalle ore 21 fino alle 6. Non ritenendo dunque necessaria la detenzione cautelare. Proprio per tale ragione Antonio Logli, nonostante le due sentenze, è libero.

“Gli interessi economici dei coniugi erano strettamente intrecciati…”

Il 55 enne di Gello, temeva che con una separazione, presa in considerazione da Roberta, ci sarebbero stati dei “contraccolpi economici“.  “La coppia Logli-Ragusa versava da tempo in irreversibile stato di crisi matrimoniale a causa della protratta relazione del marito” con Sara Calzolaio (la giovane dipendente dell’autoscuola di famiglia ed ex baby sitter dei figli della coppia). La separazione dalla moglie, avrebbe comportato per Logli la perdita della scuola guida in proprietà con la donna e della casa, di proprietà dei genitori di Roberta. “Gli interessi economici dei coniugi erano strettamente intrecciati e non facilmente districabili vista la partecipazione in forma societaria all’attività di famiglia alla cui conduzione la Ragusa era principalmente dedita”, hanno scritto i giudici.  

“La Corte di Firenze, nel confermare la responsabilità di Antonio Logli, in ben 81 pagine, valorizza tra i diversi elementi a carico dell’ uomo – ha detto l’avvocato Nicodemo Gentile, parte civile al processo – l’inesistenza di serie e logiche ipotesi alternative all’omicidio di Roberta; l’esperimento realizzato in Via Gigli e l’intervista rilasciata dal Logli, ritenuta di eccezionale portata indiziaria”. L’avvocato Gentile sottolinea infine come alcuni testimoni dell’accusa, in particolare “Gozi e la moglie“, sono stati ritenuti comunque “assolutamente attendibili“. Il presidente dell’associazione Penelope conclude dicendo che “fiduciosi aspettiamo l’ultimo round in Cassazione“.

Roberta Ragusa, Logli giura a suo figlio: “Non ho ucciso mamma”

Nella puntata di Quarto Grado del 26 ottobre 2018, Antonio Logli ha giurato a suo figlio Daniele di non aver ucciso la madre Roberta Ragusa, scomparsa nel 2012. “Babbo, giurami che non hai mai fatto niente alla mamma” chiede il ragazzo su richiesta di Gianluigi Nuzzi, “Lo giuro su quello che ho di più caro, i miei figli” replica fermamente Logli. Quest’ultimo è stato condannato in appello a 20 anni di reclusione ma continua a professarsi innocente. 

A difenderlo da sempre è anche lo stesso Daniele: “Se avessi capito che mio padre è un assassino avrei preso mia sorella e sarei andato via da questa casa“, dice il giovane in collegamento durante la puntata

Roberta Ragusa: il corpo è al cimitero di Pisa?

Nelle ultime settimane è arrivata ai Carabinieri una segnalazione anonima. Qualcuno ha riferito agli investigatori che il corpo, o i resti, di Roberta Ragusa si trovano al Cimitero di Pisa. A destare curiosità è stato, in particolare, un pezzo di terra che appare sconnesso e con l’erba tagliata. Un gruppo di volontari, dal nome “Cerchiamo Roberta“, non si sono mai arresi e si sono messi alla ricerca di prove schiaccianti. Ma nulla, fino ad ora, è stato trovato.

Ad infittire il mistero anche il ritrovamento di un oggetto, di cui non si sanno dettagli. Sono stati gli stessi volontari a reperire l’oggetto e ad analizzarlo. Cosa succederà? 

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