L’ultimo saluto a Bernardo Bertolucci. Il mondo del cinema lo saluta nella giornata di martedì 27 novembre nella camera ardente sita nella sala della Protomoteca, in Campidoglio. Tanti i volti del cinema italiano che si sono alternati per rendere omaggio al regista, morto nella giornata del 26 novembre all’età di 77 anni. Tra i primi ad arrivare in Campidoglio: Vittorio Storaro, gli ex sindaci di Roma Walter Veltroni e Francesco Rutelli, e poi Piergiorgio Bellocchio, Mario Martone, Pappi Corsicato e Mimmo Calopresti. Presente anche Stefania Sandrelli, con la quale il regista aveva un rapporto speciale. Così lo aveva salutato: “Se ne è andato il mio ‘ultimo imperatore’. Che si sentiva come un ‘topo nel formaggio’. Per lui significava stare come in un bozzolo, al caldo e al riparo. Me lo disse gioiosamente dopo una estate di sofferenza e di passione. ‘Adesso sto bene, sai? Sto come un topo nel formaggio’. Grazie per essere stato così speciale. Per il tuo cinema così speciale. Spero di incontrarti ancora e di fare un altro film insieme. Un lungo bacio”.
Durante la Camera ardente, la Sandrelli è stata avvicinata da alcuni giornalisti e così ha commentato commossa: “Quando si perdono personalità come Pasolini, Olmi, Bertolucci, diventiamo tutti più poveri. Per me è stato un grande privilegio fare film con lui, è stata una grande collaborazione e una lunga amicizia, iniziata nel ’61 sul set di Accattone. Mi chiamava ‘l’attrice di Germi’ e con me aveva un atteggiamento paterno, mi ha teso la mano e mi ha fatto fare un percorso insieme a lui“. Insieme hanno realizzato alcune delle pellicole più belle e storiche del cinema italiano, tra cui: Partner, Il conformista, Novecento e Io ballo da sola.
Bernardo Bertolucci: l’omaggio valuto dalla famiglia
La famiglia Bertolucci ha voluto fortemente un omaggio al grande regista. E per questo, sta organizzando una serata aperta al pubblico in sua memoria, che si terrà il 6 dicembre al Teatro Argentina. In più, dal 30 novembre tornano in sala i due atti di Novecento.
Morto Bernardo Bertolucci: le parole di cordoglio di Francesco Rutelli
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
BERTOLUCCI: il dolore, e i tre ricordi di Francesco Rutelli
Sentimenti di dolore, rammarico, e profonda riconoscenza accompagnano la morte di Bernardo Bertolucci.
Dolore per la sua scomparsa, e rammarico perché gli ultimi anni di malattia avevano impedito al cinema italiano e mondiale di godere della sua eccezionale, irripetibile maestria.
Vorrei affidare a queste righe tre ricordi particolari:
La proiezione, sul finire degli anni ‘70, de “Ultimo tango a Parigi” nella sede del Partito Radicale in via di Torre Argentina a Roma. Ottenemmo da Bertolucci una copia del film, di cui era stata decretata la distruzione, come forma di disobbedienza civile a quell’ordine assurdo. Al termine della proiezione, un funzionario della questura pretese la “pizza” del film per consegnarla all’autorità giudiziaria, ma accettò tacitamente di ricevere da noi un’altra pizza, di un altro film. Così l’originale fu salvato e restituito a Bertolucci.
Il mio secondo ricordo è la telefonata fatta lo scorso anno da Shanghai in compagnia del Presidente della China Film Co-production Corporation, Miao Xiaotian, che mi chiese di parlare con Bernardo per ricordargli come la sua vita fosse cambiata da quando lo aveva assistito. giovanissimo, per realizzare in Cina le riprese de “L’ultimo imperatore”.
Infine, quando ho chiesto a Bertolucci a nome dell’ANICA se volesse accettare la presidenza dell’Accademia del David di Donatello. Pur pensando a un incarico non esecutivo ma di ispirazione e di idee (si stava lavorando alla nuova presidenza di Piera Detassis, dopo la scomparsa di Rondi) nelle parole con cui Bernardo declinava l’offerta c’era tutto il dispiacere di chi avverte che le forze fisiche si andavano esaurendo.
A nome dei produttori, dei distributori, delle industrie tecniche, degli esercenti e dei creativi che aderiscono all’ANICA, esprimo la vicinanza del cinema italiano a chi ha voluto e sempre vorrà bene a Bernardo Bertolucci.
Photo credits Repubblica.it