In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la comunità di Costigliole d’Asti non dimentica Elena Ceste. Gli abitanti della cittadina piemontese hanno depositato una corona di fiori sotto la lapide che ricorda la 37 enne uccisa dal marito Michele Buoninconti, condannato in via definitiva a 30 anni di carcere. Anche la trasmissione Quarto Grado, nella puntata di venerdì 23 novembre, ha voluto ricordare la giovane mamma.
Il conduttore Gianluigi Nuzzi ha invitato i telespettatori a compiere un gesto di solidarietà: una donazione sul conto intestato a Franco Ceste e Lucia Reggio, i genitori di Elena, per aiutarli a crescere i quattro nipotini. Il programma di Rete 4 ha poi mandato in onda un’intervista a Franco e Lucia: i due coniugi hanno raccontato della loro vita senza Elena e spiegato perché non potranno mai perdonare Buoninconti.
Le dichiarazioni di Franco e Lucia
“Non potrei mai perdonare una cosa così però vorrei sapere la verità. Deve confessare” dice Lucia Reggio. “L’unica cosa che mi ha fatto tanto male, essendo mamma, è che lui a mia figlia l’ha giudicata come una donna di strada” afferma la signora Lucia che poi aggiunge: “La nostra sofferenza è grande, perché non ha pensato ai suoi quattro figli. Gli ha tolto la mamma negli anni più belli. Adesso avrebbero avuto bisogno di una famiglia unita, di mamma e di papà…se fosse stato un bravo papà”. I due coniugi affermano anche che i nipoti non ne vogliono sapere del padre, non hanno mai fatto nessuna domanda. Il dolore di Franco e Lucia è enorme, soprattutto perché ora si trovano da soli, alla loro età, a crescere i quattro nipoti. “Speriamo che adesso che abbiamo i suoi quattro figli da tirar su, lei (Elena, ndr) ci sia vicino sempre e che ci aiuti” dicono commossi alle telecamere.
Elena Ceste: l’avvocato di Michele Buoninconti: “Ci opporremo alla distruzione delle prove”
Si riaccendono i riflettori sull’uccisione di Elena Ceste. Ad attirare ancora l’attenzione dei media è Michele Buoninconti, il marito e ora accusato della sua morte. In particolare è l’avvocato Giuseppe Marazzita ad aver rilasciato un’intervista ai microfoni di Storie Italiane di Eleonora Daniele. Per l’occasione il legale ha affermato: “Oggi ci è stata notificata l’ordinanza con la quale il tribunale di Asti, su richiesta della Procura, ha ordinato la confisca e la distruzione di tutti i reperti e di tutte le prove che riguardano il processo per la morte di Elena Ceste”.
Poi ha continuato: “Ovviamente ci opporremo a questa decisione. In prospettiva noi abbiamo intenzione di svolgere nuove investigazioni per una richiesta di revisione. Riteniamo che non ci sia ragione per distruggere le prove, per cancellare ciò che è memorizzato negli hard disk. Questa notizia ci lascia perplessi. Eliminare delle prove non è mai un fatto positivo”.
Tutto il materiale, dai files alle registrazioni audio, servito per condannare l’ex vigile del fuoco attualmente detenuto nel carcere di Saluzzo, dunque, sarà completamente distrutto, ad eccezione del pc che sarà restituito ai figli della vittima, previa formattazione.